martedì, marzo 18, 2014
Green Italia e Verdi «Vittoria della lobby delle crociere». Legambiente: «Decisione che fa male a città e ambiente. Optare per uno scalo a Marghera».

GreenReport - Accogliendo il ricorso di Venezia Terminal Passeggeri (Vtp), il Tar del Veneto ha concesso la sospensiva dell’ordinanza che limita il traffico delle grandi navi da crociera nella Laguna di Venezia e la cosa ha scatenato subito numerose reazioni preoccupate. Il governo Letta aveva deciso che «In attesa della realizzazione della nuova via di accesso alla Stazione marittima (…) è emersa la necessità di mettere in atto al più presto misure efficaci per mitigare significativamente il traffico nel Canale di Giudecca» ed aveva approvato queste misure: «Dal 1° gennaio 2014 dovrà essere vietato il passaggio nel Canale dei traghetti, con conseguente riduzione del 25% dei transiti davanti a San Marco e del 50% delle emissioni inquinanti; dal 1° gennaio 2014 dovrà essere ridotto fino al 20% (rispetto al 2012) il numero delle navi da crociera di stazza superiore alle 40.000 tonnellate abilitate a transitare per il Canale della Giudecca; dal 1° novembre 2014 dovrà essere definitivamente precluso il transito delle navi crocieristiche superiori a 96.000 tonnellate di stazza lorda. Andranno, infine, assicurate una riduzione dello stazionamento giornaliero massimo (non superiore a 5 navi da crociera di stazza superiore alle 40.000 tonnellate) e una contrazione dei passaggi residui nelle ore centrali della giornata, con concentrazione delle partenze e arrivi all’alba e al tramonto».

Il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti ha detto che «Le decisioni della magistratura vanno, come sempre, rispettate. Ma il Ministero dell’Ambiente resta ancora convinto che vada trovata una soluzione, la più rapida possibile, per evitare che le grandi navi continuino ad attraversare gli antichi canali di Venezia».

Gigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto, sottolinea che «Ancora una volta viene ignorata la gravità della situazione legata alla circolazione delle grandi navi nella laguna di Venezia. Un problema complesso e, come tutto ciò che riguarda Venezia, reso ancor più delicato dall’unicità della città e del suo fragile patrimonio storico-culturale. Per questo riteniamo sia vitale ripensare il modello e le linee di sviluppo dell’intera città, facendo in modo che la ripianificazione dell’assetto portuale cammini di pari passo con la pianificazione sostenibile del territorio. La città lagunare ha bisogno di nuovo modello di turismo sostenibile e siamo convinti che la proposta che abbiamo avanzato, lo spostamento del porto delle grandi navi a Marghera, a pochi chilometri da Venezia, non possa rappresentare un deterrente alla visita in una delle città più belle del mondo».

Vtp è invece molto soddisfatta e in una nota sottolinea che «Questa decisione conferma la validità delle tesi da sempre sostenute dall’azienda, circa l’inesistenza di pericolosità o di danni dovuti alla circolazione della navi in laguna. Il Tar, evidentemente senza farsi influenzare dalle inconsistenti argomentazioni dei circoli del “No” o dalle ragioni di tipo emozionale, dichiara l’assoluta carenza di motivazione e di istruttoria, sia per il provvedimento della Capitaneria di Porto che per la Direttiva del Ministro dei Trasporti».

L’Azienda, fondata nel 1997 dall’Autorità Portuale di Venezia, gestisce 10 terminal multifunzionali, 1 deposito per provviste di bordo, 5 parcheggi e 7 banchine nelle aree di Marittima, San Basilio e Riva dei Sette Martiri e fornisce servizi anche alle grandi navi da crociera. Venezia Terminal Passeggeri S.p.A. è costituita da: per il 53% APvs, società detenuta dall’Autorità Portuale di Venezia e da Veneto Sviluppo, finanziaria della Regione del Veneto, da Finpax (22,18%), Save (22,18%), e Camera di Commercio di Venezia (2,64%). Secondo questa partecipata pubblica la sospensiva del Tar è dovuta al fatto che le norme per la Laguna Veneta «Sono in contrasto con il principio di gradualità stabilito dal Decreto Clini Passera, che prevede l’interdizione del traffico dall’effettiva disponibilità di una via alternativa, consentendo la continuità dell’attività di Vtp con la tutela della rilevante occupazione e indotto economico della crocieristica. Dalla decisione emerge peraltro l’urgenza di una decisione politica, dato che l’incertezza prodotta dai provvedimenti impugnati ha già creato un danno per il quale da tempo la stessa Vtp chiede rimedio, unitamente alla totalità delle rappresentanze imprenditoriali e sindacali, che se perdurasse, potrebbe pregiudicare per lungo tempo l’intera crocieristica nazionale».

Vtp chiede che «Venga convocato al più presto un tavolo tecnico, a cui Vtp, quale concessionaria del primo homeport del Mediterraneo, stavolta venga chiamata a far parte, per una soluzione ragionevole e rapida, che possa salvaguardare la crocieristica a Venezia e nell’intera area Adriatica».

Se Vtp canta vittoria, i coordinatori nazionali di Green Italia, Fabio Granata e Monica Frassoni, sono molto preoccupati: «Stupisce la sentenza del Tar che impone lo stop ai limiti del governo alle grandi navi a Venezia – si legge in una loro dichiarazione – E’ una sconcertante vittoria di una potente lobby che grazie ad una discutibilissima decisione del tribunale è in grado di continuare ad anteporre le pretese delle compagnie crocieristiche alla difesa dell’interesse generale di Venezia e dei veneziani. Green Italia sarà al fianco di ogni iniziativa che consenta innanzitutto il rispetto dei limiti già fissati dalla Capitaneria di Porto, e si impegnerà nella battaglia di tutti coloro che si ribellano all’idea di Venezia ridotta a luna park di un turismo che giova solo alle compagnie crocieristiche e che aggredisce un luogo unico e pregiato. Il Tar ha accolto la tesi secondo cui i limiti imposti alla navigazione in Laguna erano solo motivi “estetici”, e non di sicurezza o ambientali. E’ con tutta evidenza una affermazione inconcepibile, che non tiene conto di pareri di studiosi ed esperti illustri che nel corso degli anni hanno ripetutamente messo in guardia dai rischi che il territorio veneziano corre a causa dei grattacieli dei mari. La soluzione auspicabile per il turismo da crociera per Venezia è quella di spostare l’home port a Marghera, lontano dal nucleo fragile della città, evitando il passaggio delle grandi navi all’interno del Canale della Giudecca e del bacino di San Marco e procedendo al recupero della zona industriale dopo gli anni di abbandono seguiti alla crisi della chimica».

Per, Sebastiano Venneri responsabile mare di Legambiente, «La decisione del Tar del Veneto di sospendere il divieto di circolazione delle grandi navi a Venezia non è di certo un bel segnale ed è il frutto di una scelta scriteriata degli anni passati che ha creato questa consuetudine di far transitare le navi da crociera in un contesto dove, invece, dovrebbero essere bandite. Ora il Governo acceleri per individuare soluzioni alternative e prendere provvedimenti immediati per il bene della città e dell’ecosistema lagunare. Per Legambiente è necessario ripianificare l’attività portuale di Venezia e spostare l’home port a Marghera, lontano dal fragile cuore della città, riqualificando l’area industriale dimessa di Marghera, creando nuova occupazione e soprattutto dando un nuovo futuro alla città. Una sfida importante per rilanciare e tutelare Venezia e il suo patrimonio ambientale, storico e artistico, ma anche una sfida per l’intero Paese che deve puntare sulla pianificazione e riqualificazione urbana».

Anche secondo Luana Zanella, coportavoce nazionale dei Verdi, «La sospensiva del Tar rispetto al transito delle grandi navi da crociera nella laguna di Venezia è una decisione che non solo lascia interdetti ma che espone ad un rischio altissimo una città unica al mondo e che andrebbe salvaguardata dal transito di veri e propri condomini galleggianti. Le limitazioni al transito delle navi da crociera, tra l’altro richieste al governo italiano anche dall’Unesco, nascono dalla necessità di tutelare e salvaguardare una città unica al mondo e che rappresenta un patrimonio inestimabile e irripetibile per l’umanità. Per questo noi Verdi, in attesa che si pronunci la magistratura amministrativa, chiediamo che il governo intervenga subito con un decreto legge che stabilisca i limiti per l’accesso delle navi da crociera alla laguna perché tutelare Venezia significa tutelare un patrimonio di tutti gli italiani. Avere, di nuovo, palazzi galleggianti che manovrano nel bacino di San Marco semplicemente non è accettabile: per questo noi Verdi insieme a tutti gli ecologisti saremo al fianco del Comune e di tutti i veneziani che si battono per tutelare la laguna».


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