"In Italia la mentalità circa il tema del fine vita è cambiata negli anni dal giorno alla notte".
Lo afferma durante la trasmissione 'Effetto Notte le notizie in 60 minuti', su Radio24, Beppino Englaro, padre di Eluana (che qualche anno fa divenne un doloroso caso nazionale), a proposito della presa di posizione espressa dal presidente Napolitano sul tema dell'eutanasia, in una lettera scritta all'Associazione Luca Coscioni, in cui il Capo dello Stato assicura che solleciterà il Parlamento a occuparsi della delicata materia. "Quando nel 1992 mia figlia Eluana, dopo un incidente stradale, precipitò in uno stato vegetativo permanente (che durò per 17 anni, ndr)"- spiega Englaro a Radio 24 -"ho trovato un deserto, come clima culturale. Di questo problema non se ne voleva neanche parlare, nemmeno la stampa o la televisione.
Dopo l'epilogo di questa vicenda, o meglio durante la fase terminale di questa vicenda" - ricorda il padre di Eluana - "quando c'è stata la sentenza della Corte suprema di Cassazione, e ancor più dopo il decreto del 2008, allora sì che le cose sono cambiate dal giorno alla notte. Perché l'opinione pubblica è stata informata. Il diritto fondamentale all'autodeterminazione, anche nella condizione di non essere più in grado di intendere e di volere, non era mai stato rivendicato sino ad allora. E io avevo dovuto attendere la sentenza della Corte suprema di Cassazione ben 15 anni e 9 mesi". "Il clima è dunque completamente cambiato, perché già più di un secolo fa" -conclude Englaro -"Pulitzer aveva detto che un'opinione pubblica ben informata è come un Corte suprema alla quale ci si può sempre rivolgere"
Lo afferma durante la trasmissione 'Effetto Notte le notizie in 60 minuti', su Radio24, Beppino Englaro, padre di Eluana (che qualche anno fa divenne un doloroso caso nazionale), a proposito della presa di posizione espressa dal presidente Napolitano sul tema dell'eutanasia, in una lettera scritta all'Associazione Luca Coscioni, in cui il Capo dello Stato assicura che solleciterà il Parlamento a occuparsi della delicata materia. "Quando nel 1992 mia figlia Eluana, dopo un incidente stradale, precipitò in uno stato vegetativo permanente (che durò per 17 anni, ndr)"- spiega Englaro a Radio 24 -"ho trovato un deserto, come clima culturale. Di questo problema non se ne voleva neanche parlare, nemmeno la stampa o la televisione.
Dopo l'epilogo di questa vicenda, o meglio durante la fase terminale di questa vicenda" - ricorda il padre di Eluana - "quando c'è stata la sentenza della Corte suprema di Cassazione, e ancor più dopo il decreto del 2008, allora sì che le cose sono cambiate dal giorno alla notte. Perché l'opinione pubblica è stata informata. Il diritto fondamentale all'autodeterminazione, anche nella condizione di non essere più in grado di intendere e di volere, non era mai stato rivendicato sino ad allora. E io avevo dovuto attendere la sentenza della Corte suprema di Cassazione ben 15 anni e 9 mesi". "Il clima è dunque completamente cambiato, perché già più di un secolo fa" -conclude Englaro -"Pulitzer aveva detto che un'opinione pubblica ben informata è come un Corte suprema alla quale ci si può sempre rivolgere"
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