Con 365 sì e 156 no e 40 astenuti la proposta di legge elettorale supera il primo scoglio.
L'Italicum,la proposta di riforma elettorale basata sull'intesa tra Renzi e Berlusconi, passa alla Camera dopo una discussione rovente che divide la stessa maggioranza che sostiene il governo. I voti a favore sono 365, quelli contrari 156, 40 gli astenuti. I partiti minori della maggioranza in parte votano sì, in parte no e in parte si astengono protestando contro le soglie di sbarramento e liste bloccate. Votano sì il Pd (tra forti contrasti interni) e FI. Votano no il M5S, Lega, Sel e FdI. Ora la parola passerà al Senato, si prevedono modifiche e tempi lunghi.
La deputata Giorgia Meloni ieri in aula: «Il motivo per cui abbiamo chiamato così il porcellum è perché i cittadini non potevano scegliere i loro rappresentati», rincara: «Qualcuno mi spieghi cosa cambia adesso». «Esser contrari alle preferenze e poi entusiasmarsi per le primarie nei gazebo è un controsenso», ha detto invece Bruno Tabacci rivolto al collega Emanuele Fiano, che per il Pd ha seguito l’iter della legge e dei suoi emendamenti in commissione. A Fiano è diretto anche l’attacco di Francesco Boccia, democratico lettiano: «Sostieni una posizione ipocrita».
L'Italicum,la proposta di riforma elettorale basata sull'intesa tra Renzi e Berlusconi, passa alla Camera dopo una discussione rovente che divide la stessa maggioranza che sostiene il governo. I voti a favore sono 365, quelli contrari 156, 40 gli astenuti. I partiti minori della maggioranza in parte votano sì, in parte no e in parte si astengono protestando contro le soglie di sbarramento e liste bloccate. Votano sì il Pd (tra forti contrasti interni) e FI. Votano no il M5S, Lega, Sel e FdI. Ora la parola passerà al Senato, si prevedono modifiche e tempi lunghi.
La deputata Giorgia Meloni ieri in aula: «Il motivo per cui abbiamo chiamato così il porcellum è perché i cittadini non potevano scegliere i loro rappresentati», rincara: «Qualcuno mi spieghi cosa cambia adesso». «Esser contrari alle preferenze e poi entusiasmarsi per le primarie nei gazebo è un controsenso», ha detto invece Bruno Tabacci rivolto al collega Emanuele Fiano, che per il Pd ha seguito l’iter della legge e dei suoi emendamenti in commissione. A Fiano è diretto anche l’attacco di Francesco Boccia, democratico lettiano: «Sostieni una posizione ipocrita».
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