Ci risiamo con le botte ai bambini. Questa volta siamo nel viterbese, a Monterosi.
di Danilo Stefani
Immagini terribili vedrebbero per protagonista una maestra di 53anni nell’atto di colpire e oltraggiare bambini di soli tre anni della locale scuola materna. Le indagini erano partite circa sette mesi fa, coordinate dal pm Fabrizio Tucci, quando i genitori di uno dei bambini non hanno potuto fare a meno di notare i segni che il figlio portava sul corpo e hanno quindi informato i carabinieri delle loro preoccupazioni. Piazzate le telecamere all’interno dell’edificio per appurare i fatti, la Procura ha deciso di agire ieri.
Attesa l’uscita dei trenta bambini e delle altre maestre, i carabinieri della compagnia di Civita Castellana hanno arrestato la maestra ora sotto accusa. La donna, che si trova adesso agli arresti domiciliari, dovrà rispondere di maltrattamenti aggravati.
Da anni assistiamo a questi episodi – che non sono più tali – eppure sentiamo sempre parlare di “arresti domiciliari” in queste situazioni. Si direbbe che si tratta di circostanze barbare e gravissime, soprattutto quando le prove sono così schiaccianti, eppure rimaniamo tutte le volte un po’ basiti del fatto senza badare al proseguimento, alle conseguenze: l’“arresto domiciliare” delle consapevolezze passive.
di Danilo Stefani
Immagini terribili vedrebbero per protagonista una maestra di 53anni nell’atto di colpire e oltraggiare bambini di soli tre anni della locale scuola materna. Le indagini erano partite circa sette mesi fa, coordinate dal pm Fabrizio Tucci, quando i genitori di uno dei bambini non hanno potuto fare a meno di notare i segni che il figlio portava sul corpo e hanno quindi informato i carabinieri delle loro preoccupazioni. Piazzate le telecamere all’interno dell’edificio per appurare i fatti, la Procura ha deciso di agire ieri.
Attesa l’uscita dei trenta bambini e delle altre maestre, i carabinieri della compagnia di Civita Castellana hanno arrestato la maestra ora sotto accusa. La donna, che si trova adesso agli arresti domiciliari, dovrà rispondere di maltrattamenti aggravati.
Da anni assistiamo a questi episodi – che non sono più tali – eppure sentiamo sempre parlare di “arresti domiciliari” in queste situazioni. Si direbbe che si tratta di circostanze barbare e gravissime, soprattutto quando le prove sono così schiaccianti, eppure rimaniamo tutte le volte un po’ basiti del fatto senza badare al proseguimento, alle conseguenze: l’“arresto domiciliare” delle consapevolezze passive.
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