Diventa definitiva la condanna pronunciata nell'ottobre scorso dalla Corte di Appello di Milano dopo il ricalcolo ordinato dalla Suprema corte a conclusione del processo Mediaset.
Confermare la pena accessoria della condanna a due anni di interdizione dai pubblici uffici a carico di Silvio Berlusconi nel processo Mediaset per frode fiscale. Lo ha chiesto il procuratore generale della Cassazione Aldo Policastro. I due anni "rispondono a quanto previsto dai nostri criteri di legge", ha precisato il pg,"i giudici d'Appello di Milano hanno esattamente indicato i criteri: estrema gravità dei fatti accertati, dolo intenzionale, realizzazione di un sistema duraturo di evasione fiscale". L'ex premier era già stato condannato con sentenza irrevocabile per frode fiscale alla pena principale di 4 anni di reclusione, tre sono coperti da indulto e quindi non applicabili. La pena ora è esecutiva: il leader di Forza Italia non si può candidare alle elezioni europee.
LEGGI Il Pdf della sentenza, dal sito di Repubblica
Confermare la pena accessoria della condanna a due anni di interdizione dai pubblici uffici a carico di Silvio Berlusconi nel processo Mediaset per frode fiscale. Lo ha chiesto il procuratore generale della Cassazione Aldo Policastro. I due anni "rispondono a quanto previsto dai nostri criteri di legge", ha precisato il pg,"i giudici d'Appello di Milano hanno esattamente indicato i criteri: estrema gravità dei fatti accertati, dolo intenzionale, realizzazione di un sistema duraturo di evasione fiscale". L'ex premier era già stato condannato con sentenza irrevocabile per frode fiscale alla pena principale di 4 anni di reclusione, tre sono coperti da indulto e quindi non applicabili. La pena ora è esecutiva: il leader di Forza Italia non si può candidare alle elezioni europee.
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