martedì, marzo 04, 2014
Le dimissioni del sottosegretario Antonio Gentile è stata solo la prima spaccatura del nuovo governo del giovane premier Renzi, ma non è l’unico caso. Ci sono già altri indagati. 

di Simona Santullo 

Il caso di Antonio Gentile è ormai una vicenda nazionale e nel giro di poche ore è riuscito a creare un po’ d’imbarazzo all’interno del governo di Matteo Renzi. Antonio Gentile sottosegretario alle infrastrutture e ai trasporti, coordinatore calabrese di Ncd e fedelissimo di Angelino Alfano, di fatto è diventato uno dei primi problemi del nuovo esecutivo dato che non solo è coinvolto in un’inchiesta sulla sanità calabrese, ma da pochissimi giorni è anche stato accusato di aver fatto pressioni affinché il quotidiano “L’Ora della Calabria” non pubblicasse la notizia di un’indagine svolta della Procura di Cosenza a carico del figlio Andrea, indagato per abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione per delinquere.

A confermare le evidenti pressioni fatte esiste il file audio di un’imbarazzante telefonata avvenuta tra lo stampatore del giornale Umberto De Rose, presidente di Fincalabria e l’editore Alfredo Citrigno. Nella conversazione telefonica De Rose cerca di persuadere l’editore de L’Ora della Calabria a non pubblicare la notizia che il figlio di Antonio Gentile era stato appunto indagato dalla magistratura con i capi d’accusa di associazione a delinquere, abuso di ufficio e falso ideologico. L’editore però si rifiutò e nella notte le rotative casualmente si bloccarono e il quotidiano non andò in stampa.

Antonio Gentile, autorevole e potente esponente del partito di Angelino Alfano in Calabria, nega il suo coinvolgimento nella vicenda, ma nel governo scoppia inevitabilmente la prima imbarazzante querelle e per togliere tutti dall’evidente imbarazzo il sottosegretario alle infrastrutture, che non risulta indagato, ha dato le dimissioni comunicandole in una lunga lettera indirizzata a Matteo Renzi, al Presidente Giorgio Napolitano e ad Angelino Alfano. Il governo inizia a perdere i primi pezzi.

Nella squadra di governo di Matteo Renzi però ci sono sfortunatamente altri indagati: si tratta di Umberto Del Basso de Caro indagato per le mancate rendicontazioni alla Regione Campania, Maurizio Lupi indagato in Sardegna per concorso in abuso di atti d’ufficio, Francesca Barracciu indagata dalla procura di Cagliari sui fondi regionali e le spese irregolari e che vede indagati decine di ex e attuali consiglieri regionali, e Filippo Bubbico imputato per abuso d’ufficio, Vito de Filippo sottosegretario alla Sanità anche lui indagato per i 'rimborsi facili'. Questi sono gli indagati e gli imputati fra i sessantuno membri del governo. I nomi eccellenti però non finiscono certo qui. È solo di pochissime ore fa la notizia che Roberto Formigoni, esponente di spicco di Ncd, presidente della Commissione Agricoltura, è stato rinviato a giudizio nell’inchiesta sui fondi neri della Fondazione Maugeri con accuse gravissime: corruzione e associazione a delinquere. Ancora, Renato Schifani oggi presidente del partito di Angelino Alfano ed ex seconda carica dello Stato è ancora indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Davide Faraone responsabile del Welfare della segreteria del Pd, a gennaio è stato iscritto nel registro degli indagati perché coinvolto nell’inchiesta delle spese pazze dei consiglieri regionali in Sicilia.

In breve, il rottamatore di Firenze parte con 5 indagati e 24 riciclati, di cui 18 sottosegretari erano già presenti nell'esecutivo di Enrico Letta e nomi molto apprezzati da Silvio Berlusconi alla Giustizia – come Enrico Costa vice ministro alla Giustizia e che fu il relatore del Lodo Alfano -. Per fortuna che bisognava rinnovare e cambiare passo nella politica italiana. Per adesso tutto sembra uguale al passato, nulla è cambiato anzi, sembra quasi che Renzi passivamente si limiti a seguire gli esempi dei suoi predecessori, alla faccia del rinnovamento.

Il sottosegretario Gentile ha fatto un passo indietro, l’Italia ovviamente si aspetta lo stesso atteggiamento responsabile da tutti gli altri politici indagati, per il bene di questo paese, se davvero, com’è nelle intenzioni del Premier Renzi, si vogliono davvero cambiare le cose.


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