martedì, marzo 25, 2014
Riunito all'Aja su iniziativa di Obama, il G7 ha sospeso ieri sera la Russia dal gruppo dei “Grandi” e cancellato il G8 in programma a Sochi per trasferirlo a giugno a Bruxelles. Il vertice ha condannato come “illegale” l'annessione della Crimea da parte della Russia e minacciato Putin di nuove più severe sanzioni.Minimizza il ministro degli Esteri russo, Lavrov, che dichiara: “Non si tratta di una tragedia”. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Radio Vaticana - La Russia è sospesa dal G8, 16 anni dopo il suo ingresso nel “Club dei Grandi”. E’ questa la sanzione decisa dai leader del G7 riuniti all’Aja, in Olanda, su iniziativa del presidente americano Barack Obama. Un incontro che si è tenuto a margine del Vertice sulla sicurezza nucleare e che ha catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale. I leader del G7 hanno definito illegale l’annessione della Crimea da parte di Mosca ed hanno cancellato il G8 in programma a Sochi. Le sette potenze mondiali terranno dunque il prossimo vertice a Bruxelles, in giugno. Nella nota conclusiva del Summit si sottolinea, inoltre, che il G7 è pronto ad “intensificare" le sanzioni fino ad avere "un crescente impatto sull'economia russa". Il Cremlino, tuttavia, mostra di non essere preoccupato da questo crescente isolamento. Per il ministro degli Esteri russo, Lavrov - che all’Aja ha incontrato per la prima volta il suo omologo ucraino dopo la fuga di Ianukovic - l’esclusione dal G8 “non è una tragedia” perché i principali problemi possono essere discussi in altre sedi come il G20. Sul terreno, intanto, il governo di Kiev ha annunciato ieri il ritiro delle truppe rimanenti in Crimea. E sempre ieri, le forze militari russe hanno conquistato la base navale di Feodosia, ultima roccaforte ancora in mano agli ucraini. Dal canto suo, il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha espresso "forte preoccupazione" da parte di Washington per le truppe di Mosca ammassate al confine orientale con l'Ucraina.


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