L’ACEC - Associazione Cattolica Esercenti Cinema - in collaborazione con il Servizio nazionale per il Progetto Culturale della Chiesa italiana, con il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Italiana della CEI e con il patrocinio della Fondazione Migrantes e del Centro Astalli, dei Gesuiti per i rifugiati in Italia – presenta l’avvio della rassegna nazionale TERRE SENZA PROMESSE – Storie di emigrazioni.
La manifestazione coinvolgerà, dal 9 marzo al 15 giugno, 60 sale della comunità - cinema parrocchiali, molti dei quali digitalizzati - in tutta Italia con un cartellone di film, spettacoli teatrali, concerti e tavole rotonde che hanno al centro l’attualissimo problema dell’emigrazione. Per il decimo anno consecutivo Acec e Cei si impegnano ad offrire uno spunto di riflessione sui grandi temi della vita attraverso l’intrattenimento culturale. Dopo aver ragionato, nelle precedenti stagioni, sull’importanza dell’infanzia, della multiculturalità, della festa, dell’ecologia, del viaggio come cammino, della ricerca dell’Assoluto, dell’educazione culturale, della presenza significante di Gesù nell’arte contemporanea, della Fede; questa è l’occasione di interrogarsi sui flussi di popolazioni, utilizzando come spunto il volume Terre senza promesse – Storie di rifugiati in Italia, curato dal Centro Astalli di Roma e pubblicato dall’Editore Avagliano.
“Abbandonare il proprio luogo d’origine per stabilirsi altrove è un fenomeno antico come il mondo” commenta il Segretario Generale dell’Acec Francesco Giraldo. “Le migrazioni di popoli hanno costituito uno degli aspetti più rilevanti della storia dell’umanità. Grazie a tali movimenti la nostra specie, diffondendosi, ha occupato tutti i continenti. Oggi stiamo assistendo a una nuova ondata migratoria, che si sviluppa prevalentemente in direzione Sud-Nord. Camminando per qualsiasi città europea occidentale ci accorgiamo che il nostro continente è stato sottoposto a un’“invasione” pacifica e silenziosa di individui diversi per nazionalità, lingua, cultura e tratti somatici. Le motivazioni principali sono di tipo economico e politico, per cui il rifugiato si trova ad accettare i lavori più faticosi e pericolosi in cambio di salari del tutto inadeguati. Al tempo stesso però, l’arrivo di queste masse suscita diffidenza, antipatia, ostilità e odio per gli stranieri. L’iniziativa ha come scopo principale quello di contribuire a promuovere una cultura dell’accoglienza e della solidarietà”.
Fra i film programmati, ci sono titoli recenti e di forte impatto come: La mia classe di Daniele Gaglianone, Welcome di Philippe Lioret, Il matrimonio di Lorna dei fratelli Dardenne, Miracolo a Le Havre di Aki Kaurismäki, Io sono Li insieme con Il sangue verde e La prima neve di Andrea Segre, Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi, La gabbia dorata di Diego Quemada Diez, Quando sei nato non puoi più nasconderti di Marco Tullio Giordana. E spettacoli teatrali che affrontano con efficacia gli stessi temi: Bilal - L'ospite è sacro della Compagnia Egumteatro, La storia di Ruth della Compagnia Ariel, Ponte di Pietre, pelle di immagini della Compagnia Causa.
Scarica l'elenco delle sale che aderiscono all’iniziativa: qui
La manifestazione coinvolgerà, dal 9 marzo al 15 giugno, 60 sale della comunità - cinema parrocchiali, molti dei quali digitalizzati - in tutta Italia con un cartellone di film, spettacoli teatrali, concerti e tavole rotonde che hanno al centro l’attualissimo problema dell’emigrazione. Per il decimo anno consecutivo Acec e Cei si impegnano ad offrire uno spunto di riflessione sui grandi temi della vita attraverso l’intrattenimento culturale. Dopo aver ragionato, nelle precedenti stagioni, sull’importanza dell’infanzia, della multiculturalità, della festa, dell’ecologia, del viaggio come cammino, della ricerca dell’Assoluto, dell’educazione culturale, della presenza significante di Gesù nell’arte contemporanea, della Fede; questa è l’occasione di interrogarsi sui flussi di popolazioni, utilizzando come spunto il volume Terre senza promesse – Storie di rifugiati in Italia, curato dal Centro Astalli di Roma e pubblicato dall’Editore Avagliano.
“Abbandonare il proprio luogo d’origine per stabilirsi altrove è un fenomeno antico come il mondo” commenta il Segretario Generale dell’Acec Francesco Giraldo. “Le migrazioni di popoli hanno costituito uno degli aspetti più rilevanti della storia dell’umanità. Grazie a tali movimenti la nostra specie, diffondendosi, ha occupato tutti i continenti. Oggi stiamo assistendo a una nuova ondata migratoria, che si sviluppa prevalentemente in direzione Sud-Nord. Camminando per qualsiasi città europea occidentale ci accorgiamo che il nostro continente è stato sottoposto a un’“invasione” pacifica e silenziosa di individui diversi per nazionalità, lingua, cultura e tratti somatici. Le motivazioni principali sono di tipo economico e politico, per cui il rifugiato si trova ad accettare i lavori più faticosi e pericolosi in cambio di salari del tutto inadeguati. Al tempo stesso però, l’arrivo di queste masse suscita diffidenza, antipatia, ostilità e odio per gli stranieri. L’iniziativa ha come scopo principale quello di contribuire a promuovere una cultura dell’accoglienza e della solidarietà”.
Fra i film programmati, ci sono titoli recenti e di forte impatto come: La mia classe di Daniele Gaglianone, Welcome di Philippe Lioret, Il matrimonio di Lorna dei fratelli Dardenne, Miracolo a Le Havre di Aki Kaurismäki, Io sono Li insieme con Il sangue verde e La prima neve di Andrea Segre, Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi, La gabbia dorata di Diego Quemada Diez, Quando sei nato non puoi più nasconderti di Marco Tullio Giordana. E spettacoli teatrali che affrontano con efficacia gli stessi temi: Bilal - L'ospite è sacro della Compagnia Egumteatro, La storia di Ruth della Compagnia Ariel, Ponte di Pietre, pelle di immagini della Compagnia Causa.
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