Crisi ucraina: la Nato conferma l’intenzione di rivedere i rapporti con Mosca.
Radio Vaticana - E a margine del vertice del Consiglio dell’Alleanza Atlantica a Bruxelles, il segretario generale Rasmussen sottolinea che la Nato risponderà ad ogni “minaccia” della Russia contro un Paese alleato. Mosca, intanto, aumenta il prezzo delle esportazioni di gas verso l’Ucraina. Il servizio di Amedeo Lomoanco: ascolta
La Nato conferma che le “relazioni con la Russia non potranno continuare come al solito” e smentisce il parziale ritiro delle truppe dai confini orientali dell’ucraina annunciato ieri da Mosca. Intanto scoppia quella che da diversi osservatori viene definita la guerra del gas: la società russa “Gazprom” cancella gli sconti concessi nell’era della presidenza di Ianukovich e rialza, di oltre un terzo, il prezzo delle esportazioni di gas verso l’Ucraina che per il metano ha un debito con Mosca di 1,7 miliardi di dollari. Immediata la risposta del governo di Kiev che annuncia l’incremento del 10% delle tariffe per il transito di gas sul proprio territorio. Ricordando che l’Europa deve costruire un nuovo mercato dell'energia, il premier britannico David Cameron sottolinea infine che i Paesi europei devono essere meno dipendenti dal gas russo.
Radio Vaticana - E a margine del vertice del Consiglio dell’Alleanza Atlantica a Bruxelles, il segretario generale Rasmussen sottolinea che la Nato risponderà ad ogni “minaccia” della Russia contro un Paese alleato. Mosca, intanto, aumenta il prezzo delle esportazioni di gas verso l’Ucraina. Il servizio di Amedeo Lomoanco: ascolta
La Nato conferma che le “relazioni con la Russia non potranno continuare come al solito” e smentisce il parziale ritiro delle truppe dai confini orientali dell’ucraina annunciato ieri da Mosca. Intanto scoppia quella che da diversi osservatori viene definita la guerra del gas: la società russa “Gazprom” cancella gli sconti concessi nell’era della presidenza di Ianukovich e rialza, di oltre un terzo, il prezzo delle esportazioni di gas verso l’Ucraina che per il metano ha un debito con Mosca di 1,7 miliardi di dollari. Immediata la risposta del governo di Kiev che annuncia l’incremento del 10% delle tariffe per il transito di gas sul proprio territorio. Ricordando che l’Europa deve costruire un nuovo mercato dell'energia, il premier britannico David Cameron sottolinea infine che i Paesi europei devono essere meno dipendenti dal gas russo.
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