mercoledì, aprile 09, 2014
Migliaia di animali rischiano di morire di fame 

di Umberto Mazzantini

GreenReport - Catherine Ashton, l’alta rappresentante per gli affari esteri dell’Ue, ha annunciato che la prossima settimana i capi delle diplomazie di Ucraina, Russia, Usa ed Ue si incontreranno per discutere della sempre più preoccupante situazione. In Ucraina infatti le regioni russofone del sud-est sono in rivolta e chiedono un referendum sul federalismo che il governo di destra di Kiev teme aprirebbe la strada a secessioni come a quelle avvenute in Crimea. Mentre i manifestanti pro-russi hanno preso il controllo degli edifici governativi a Donetsk e Kharkove si sono impadroniti della caserma del Servizio di sicurezza ucraino a Lugansk, Kiev minaccia di attaccare le barricate erette dai dimostranti e l’Unione europea è sempre più preoccupata per le violenze xenofobe dei neonazisti di Pravij sektor e per le aggressioni agli oppositori che i neofascisti di Svoboda (al governo) hanno portato fin dentro alla Rada, il Parlamento, dove hanno pestato un parlamentare comunista scatenando una sanguinosa zuffa.

In questo clima, mentre i l’Ucraina è in ginocchio, piegata da una crisi economica e politica devastante che fa apparire gli aiuti occidentali come pannicelli caldi, a pochi naturalmente interessa quel che sta succedendo negli zoo del Paese, dove la situazione ricorda quanto accadde nel giardino zoologico di Bagdad dove durante la guerra irakena restarono vivi solo 35 dei 600 animali che ospitava.

L’allarme è stato lanciato da Lionel de Lange, un imprenditore ed ex veterano della guerra del bush che il regime razzista sudafricano scatenò nel sud dell’Angola partendo dall’attuale Namibia, che è impegnato in una missione di salvataggio di migliaia di animali rinchiusi negli zoo dell’Ucraina. Un appello al quale si è unita Barbara Wiseman, presidente internazionale della Lawrence Anthony Earth Organization (Laeo), che spiega: «A causa degli attuali estremi disordini politici ed economici in Ucraina, il loro governo ha dovuto fare scelte economiche estremamente difficili ed i giardini zoologici sono usciti dalla lista delle priorità. Stiamo lavorando per salvare oltre 8.000 animali, fornendo il cibo e le forniture di medicinali necessari a diversi zoo dell’Ucraina. Questa è una crisi immediata e gli animali hanno bisogno del vostro aiuto. Quando riusciremo a stabilizzare la situazione in questi zoo, potremo poi lavorare con il loro staff per stabilire nuove linee di finanziamento in modo che siano più autosufficienti e in grado di evitare che ci sia nuovamente questo tipo di situazione».

La presidentessa di Laeo fa un paio di esempi: «Nello zoo di Nikolaev, ci sono quasi 5.735 gli animali a rischio. Abbiamo raccolto fondi sufficienti per coprire le ultime due settimane di cibo necessario e di forniture mediche ed abbiamo abbastanza cibo per una settimana. Lo zoo non avrà le risorse per prendersi cura dei bisogni alimentari degli animali fino alla fine di aprile, quando il clima diventa più caldo e il livello di frequenza zoo raggiungerà un limite vitale Lo zoo privato dell’ex-presidente Yanukovych, con oltre 2.000 animali, è stato abbandonato quando ha lasciato il Paese. Anche se le condizioni della struttura dello zoo sono belle e molto moderne, manca completamente il cibo e gli animali vengono rubati dai saccheggiatori. ci sono alcuni volontari che stanno andando porta a porta a Kiev ad elemosinare il cibo per gli animali. Ma lo scenario è disperato e stiamo lavorando per raccogliere fondi per superare la crisi immediata e poi lavoreremo con loro per capire come arrivare ad una soluzione a lungo termine». Le cose vanno meglio nella Riserva della biosfera di Askonia-Nova perché gli animali vivono allo stato selvatico, ma anche qui scarseggia il nutrimento per i cuccioli le cui madri non hanno latte.

In un Paese ridotto in miseria e non certo noto per la tutela del benessere degli animali, dove i cani randagi vengono abbattuti a fucilate per le strade di Kiev e delle altre città, le associazioni animaliste locali ed internazionali devono raccogliere fondi per coprire i circa 4.000 dollari al giorno necessari per far sopravvivere gli animali per i prossimi tre mesi e De Lange dice che «Gli animali moriranno di fame se i donatori non forniranno l’aiuto necessario».

Il primo obiettivo che si è posto De Lange è quello di salvare lo zoo Nikolaev, fondato 114 anni fa nella città portuale meridionale di Mykolayiv e sopravvissuto a due guerre mondiali, che attualmente ospita 5735 animali, comprese rare tigri siberiane ed altri grandi felini, lupi, orsi, bisonti europei, scimmie, coccodrilli, serpenti ed una grande varietà di uccelli e pesci.

La Wiseman evidenzia che «Questa situazione sottolinea i motivi per cui abbiamo presentato sia all’Onu che all’International Criminal Court la nostra risoluzione sulla fauna selvatica nelle zone di guerra (Wildlife in War Zones Resolution)»,” Wiseman said.

De Lange non è d’accordo che l’Ucraina possa essere definita zona di guerra, ma è determinato ad impedire che gli animali dello zoo muoiano a causa di quella che chiama «Instabilità politica ed economica». De Lange, che è proprietario di Optimum Software Development nell’area di Port Elizabeth in Sudafrica, dice che non ha intenzione di fondare un’organizzazione e che intende lavorare con Laeo per risolvere il problema degli zoo dell’Ucraina e per farli diventare economicamente più sostenibili.


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