Il legale dell'ex sottosegretario: "Gliele diede il prefetto per evitare che restasse chiuso all'interno del parco quando andava a fare jogging"
Cosentino era in possesso di un paio di chiavi che gli consentivano di entrare e uscire, attraverso una porta secondaria, dalla Reggia di Caserta e a fornirgliele era stato il prefetto in persona. "Già da ieri è partita un'ispezione sulla Reggia di Caserta. Le responsabilità saranno accertate e questa vergogna non si dovrà mai più ripetere". Lo ha scritto su Twitter il ministro dei Beni Culturali Franceschini. Il riferimento è alla vicenda che vede implicato Cosentino al quale, secondo gli inquirenti, il prefetto di Caserta avrebbe consegnato le chiavi della Reggia "per andare a fare jogging" nel parco e per evitare che rimanesse rinchiuso all'interno dell'edificio quando si attardava. Le chiavi sono state trovate dai carabinieri durante la perquisizione seguita all'arresto dell'ex parlamentare PdL. L'ex sottosegretario, detenuto dal 3 aprile scorso nell'ambito di una inchiesta della Dda di Napoli con l'accusa di estorsione e illecita concorrenza per ottenere il monopolio nel settore della distribuzione di carburanti in una ampia zona del Casertano.
Cosentino era in possesso di un paio di chiavi che gli consentivano di entrare e uscire, attraverso una porta secondaria, dalla Reggia di Caserta e a fornirgliele era stato il prefetto in persona. "Già da ieri è partita un'ispezione sulla Reggia di Caserta. Le responsabilità saranno accertate e questa vergogna non si dovrà mai più ripetere". Lo ha scritto su Twitter il ministro dei Beni Culturali Franceschini. Il riferimento è alla vicenda che vede implicato Cosentino al quale, secondo gli inquirenti, il prefetto di Caserta avrebbe consegnato le chiavi della Reggia "per andare a fare jogging" nel parco e per evitare che rimanesse rinchiuso all'interno dell'edificio quando si attardava. Le chiavi sono state trovate dai carabinieri durante la perquisizione seguita all'arresto dell'ex parlamentare PdL. L'ex sottosegretario, detenuto dal 3 aprile scorso nell'ambito di una inchiesta della Dda di Napoli con l'accusa di estorsione e illecita concorrenza per ottenere il monopolio nel settore della distribuzione di carburanti in una ampia zona del Casertano.
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