Sono saliti a 104 oggi i morti accertati nell’affondamento del traghetto al largo della costa sudoccidentale coreana mentre era in viaggio dalla città settentrionale di Incheon all’isola meridionale di Cheju.
Misna - Le ricerche odierne, avviate alle 6.30 del mattino, quando le correnti sottomarine sono più deboli, coinvolgono un gran numero di sommozzatori, oltre a mezzi aerei e navali per seguire e dirigere le difficili operazioni di recupero delle vittime. Dopo i 28 di ieri, sono stati 17 i cadaveri recuperati nella mattinata, una dato che porta a 198 il numero dei passeggeri ancora considerati dispersi tra i 476 inizialmente a bordo del traghetto Sewol affondato il 16 aprile per una manovra irregolare
condotta dal terzo ufficiale a bordo, con poca esperienza di quel tratto di mare. Lei, come pure il secondo ufficiale e il comandante Lee Joon-seok, è stata arrestata dopo avere confessato la propria responsabilità ed essersi scusata davanti alle telecamere.
Finora la maggior parte delle vittime sono state ritrovate nei grandi spazi comuni del terzo livello e nelle cabine del terzo livello nella parte poppiera della nave, dove si ritiene che si trovassero la maggior parte degli studenti in gita scolastica a bordo (complessivamente 325, oltre a 15 insegnanti) al momento della tragedia avvenuta mentre era in corso la colazione mattutina.
Da ieri le ricerche sono riprese con maggiore intensità, date le condizioni atmosferiche e del mare più favorevoli. Al centro della ricerca odierna le cabine del terzo e quarto dei cinque livelli della nave, che potrebbe ancora contenere vittime, ma anche eventuali superstiti rimasti intrappolati.
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