Per svuotare almeno una parte dei serbatoi che sono andati sorgendo in posizione sopraelevata a ridosso della centrale di Fukushima-1 in avaria dal marzo 2011, la società energetica Tokyo Electric Power Co. (Tepco) ha iniziato oggi scaricare in mare centinaia di tonnellate di acqua che avrebbe superato i controlli sulla radioattività.
Misna - Liquido non usato per raffreddare il nucleo del reattore ancora a rischio di fusione, ma pompato nei contenitori per evitare che filtrasse nel suolo della centrale, contaminato. Obiettivo della Tepco è di proseguire con questo sistema che impedirebbe a una media di 80 tonnellate di acqua al giorno di raggiungere l’area contaminata. La misura, allo studio da tempo, ma anche sottoposta a parecchie resistenze per dubbi sulla sua efficacia e praticabilità, è stata continuamente posticipata fino alla data odierna, confortata anche dai dati di rilevamento dell’inquinamento radioattivo che danno misurazioni almeno adeguate alle direttive dell’Organizzazione mondiale della sanità sull’acqua potabile.
In via sperimentale, Tepco aveva pompato in mare 560 tonnellate di acqua superficiale tra il 9 e il 14 aprile. Prossima mossa sarebbe il rilascio, in una data non precisata, di altre 790 tonnellate di acqua immagazzinata dallo scorso anno.
La misura, a regime, dovrebbe diventare a cadenza settimanale. Attualmente, sono circa 400 le tonnellate giornaliere di acqua che si accumulano sotto e attorno ai reattori, con immensi problemi di stoccaggio e possibilità di versamenti incontrollati in mare.
Misna - Liquido non usato per raffreddare il nucleo del reattore ancora a rischio di fusione, ma pompato nei contenitori per evitare che filtrasse nel suolo della centrale, contaminato. Obiettivo della Tepco è di proseguire con questo sistema che impedirebbe a una media di 80 tonnellate di acqua al giorno di raggiungere l’area contaminata. La misura, allo studio da tempo, ma anche sottoposta a parecchie resistenze per dubbi sulla sua efficacia e praticabilità, è stata continuamente posticipata fino alla data odierna, confortata anche dai dati di rilevamento dell’inquinamento radioattivo che danno misurazioni almeno adeguate alle direttive dell’Organizzazione mondiale della sanità sull’acqua potabile.
In via sperimentale, Tepco aveva pompato in mare 560 tonnellate di acqua superficiale tra il 9 e il 14 aprile. Prossima mossa sarebbe il rilascio, in una data non precisata, di altre 790 tonnellate di acqua immagazzinata dallo scorso anno.
La misura, a regime, dovrebbe diventare a cadenza settimanale. Attualmente, sono circa 400 le tonnellate giornaliere di acqua che si accumulano sotto e attorno ai reattori, con immensi problemi di stoccaggio e possibilità di versamenti incontrollati in mare.
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