Si intitola Fiori il quinto album dei Rio, i rocker emiliani dal carattere forte e originale ma dall’animo romantico che grazie ad un talento musicale straordinario, unito ad un’energia a dir poco unica, da oltre dieci anni collezionano successi e consensi sia in Italia che nel mondo.
Intervista di Simona Santullo
Con questo nuovo lavoro, Fabio Mora, Fabio "Bronski", Alberto Paderni e Gio Stefani, sono pronti a riprendere la loro incessante attività ‘live’, per portare musica ed emozione in ogni angolo del nostro bel paese. Ne abbiamo parlato con Fabio Mora, che simpaticamente ha risposto alle nostre domande, svelando piacevoli aneddoti e qualche curiosità in più su Fiori, il loro ultimo lavoro discografico.
D.- Diamo il buongiorno a Fabio Mora e lo ringraziamo per essere qui con noi ai microfoni di LPl News24.
Fabio, io oggi parlerò solo con te per ovvie esigenze tecniche, ma i tuoi compagni di viaggio dove sono?
R:- I miei compagni di viaggio sono impegnati nei loro lavori ufficiali. Fabio Bronsky ha uno studio di registrazione e quindi oltre ad essere il bassista dei Rio, è anche un produttore artistico. Oltre a produrre i nostri dischi, si dedica anche ad altri artisti com’è successo con la canzone “ GLI INVISIBILI” di Cristiano De André. Giò, “Giovanni Stefani”, sicuramente starà insegnando chitarra a qualche “pischello” e Alberto Paderni “Paddo”, si barcamena tra il suo studio di registrazione a Reggio Emilia. Anche lui ogni tanto insegna a suonare la batteria. Io sono l’unico pigrone del gruppo. Io mi dedico a seguire tutto ciò che riguarda il web, le informazioni e la storia dei Rio.
D.- Quindi siete tutti sempre molto impegnati?
R:- Si sì, tutto il giorno e sempre sulla musica.
D:- Fabio, facciamo un passo indietro nel tempo. I Rio nascono nel 2001 ma si fanno conoscere in radio nell’estate del 2004 con il singolo “ SEI QUELLA PER ME”, un brano che da subito riscosse molto successo. Da allora cos’è cambiato per voi?
R.- Diciamo che è stato un susseguirsi di emozioni e di viaggi. Per questi dieci anni abbiamo continuato a produrre musica ma soprattutto abbiamo fatto molti live, considera che in dieci anni abbiamo fatto 600 concerti in tutto il mondo e abbiamo fatto cinque dischi dal 2004. Dopo “ Mariachi Hotel” abbiamo fatto quattro dischi e suonato veramente dappertutto, Polonia, Romania, Inghilterra, Francia, Messico, Brasile, siamo stati la prima e unica Rock Band a suonare all’interno dell’Europarlamento a Bruxelles. Abbiamo suonato a Cracovia in Polonia davanti a 600 studenti dopo un viaggio emozionante sul treno della memoria che raccontava la storia dei deportati di Auschwitz. Tantissime cose…sono successe veramente tante tante cose.
D.- Esperienze uniche e importanti quindi?
R.- Assolutamente, e quello che amiamo fare è portare la musica in giro e catturare sensazioni, sogni, pensieri delle persone che ci affiancano, che si avvicinano a noi e poi tradurle in musica.
D:- Voi avete suonato di fronte a 180.000 persone facendo l’apertura del concerto evento “ CAMPOVOLO” di Ligabue. Com’è stata questa importante collaborazione artistica?
R:- Si abbiamo suonato al primo “Campovolo”, non saprei come nominarlo se l’1.0 o il 2.0; comunque è stato il primo vero “ Campovolo” davanti a 180.000 persone. Abbiamo aperto parecchi stadi per Luciano Ligabue anche negli anni a venire, abbiamo fatto da opening act anche a Elisa nei palazzetti, insomma diciamo chi I Rio di cose da raccontare ne hanno tante.
D.- Fabio, io ti ho fatto questa domanda perché di collaborazioni artistiche voi appunto ne avete fatte tante, e tutte molto importanti, come quella con Fiorella Mannoia e Paolo Rossi nel 2009. In quell’occasione avete scritto un singolo molto bello dal titolo: “ IL GIGANTE”, un inno per il nostro pianeta. Ce ne parli?
R.- “ Il Gigante” è stata una presa di coscienza e un nuovo modo di comunicare quello che avevamo dentro. Ci siamo resi conto che oltre a portare del gran divertimento potevamo permetterci di lanciare delle riflessioni. Siamo convinti che la musica non possa cambiare il mondo, ma un piccolo gesto ripetuto tante volte forse qualche cambiamento lo può portare. Noi ci limitiamo a far riflettere. Insieme a Fiorella Mannoia e a Paolo Rossi e abbiamo voluto lanciare questo grido d’allarme per il nostro pianeta. Da lì abbiamo continuato questo sodalizio con Lifegate prevalentemente con Impatto Zero che si occupa di riciclaggio e di riforestazione, e tutt’ora anche con l’ultimo cd FIORI che è uscito l’anno scorso, continua questo feeling.
D.- Ok Fabio. FIORI è appunto è uscito l’anno scorso ed è il vostro quinto album. CHECK IN ONLINE è il 3° singolo in rotazione da maggio in tutte le radio italiane. Davvero una bella canzone. È vero, a volte la realtà di tutti i giorni è monotona e ripetitiva, ma non tutti hanno la forza e il coraggio di cambiare, di fare la valigia e partire per non tornare…
R:- Questa è una bella domanda. È vero, non tutti hanno questa forza. Noi anche in questa canzone, anche se è “vestita leggera” perché avevamo voglia di leggerezza dopo il periodo che avevamo passato sia noi personalmente, che la nostra regione, avevamo davvero voglia di un singolo come CHECK IN ONLINE, che parlasse di viaggi, sia che potesse essere un posto lontano da raggiungere o anche semplicemente un posto “dentro” ognuno di noi. Non tutti hanno la forza di ricominciare da capo la propria vita, ma forse bisognerebbe sforzarsi un pochino per trovarla questa forza. Bisognerebbe sforzarsi di reagire di fronte alle difficoltà, perché penso che l’apatia o semplicemente il fatto di restare fermi, o anche il fatto di non essere curiosi è deleterio. Non sono necessari grandi gesti per avere grandi cambiamenti. Non è indispensabile andare “lontano” semplicemente basterebbe guardare dentro se stessi e iniziare a fare piccoli cambiamenti giornalieri, che poi magari un giorno ti permetteranno di fare cose più grandi.
D.- Un’altra canzone molto bella di FIORI è: “ TI CHIEDO SCUSA”. Quanto è difficile chiedere scusa? E perché è così difficile?
R:- TI CHIEDO SCUSA… mi tocchi nel vivo perché è una canzone che ho scritto io dedicata a una delle mie bambine. Chiedere scusa non è facile, soprattutto quando si tratta di una cosa delicata come un rapporto tra padre e figlio/a. Ci ho messo molto tempo per metabolizzare questa sensazione e per cercare di tradurla in musica cercando di non essere banale usando semplici parole come chiedere scusa. Quella è una canzone, è un’emozione che è stata tradotta in parole e gliel’ho fatta ascoltare. È difficile chiedere scusa quando ci sono delle ferite molto profonde dentro, oppure quando sono stati fatti degli atti o dei gesti che provocano dolore per le altre persone. Il vantaggio o lo svantaggio, perché poi dipende dai punti di vista, di riuscire a comunicare in un altro modo e non solo con le parole, mi ha aiutato molto. Sono riuscito a trasformare delle emozioni facendogli ascoltare la canzone, e a chiederle scusa.
D.- E’ davvero una cosa molto bella, ma non pensavo fosse dedicata a tua figlia.
R:- Diciamo che con FIORI abbiamo riscoperto la capacità di poter scrivere e di riscoprirci più musicisti che in passato. FIORI è stato una crescita molto importante sia personale sia musicale e abbiamo dedicato molta attenzione in più ai testi . Ci siamo resi conto che se non metti dentro le canzoni un po’ di tuo, un po’ di “sangue”, non arriva un messaggio, e difficilmente riesci a trasmettere qualche cosa. Era arrivato il momento di svestirci, di metterci a nudo e di comunicare veramente attraverso FIORI, quello che sentivamo. Ovviamente, lo abbiamo già fatto in passato, quindi non che prima facessimo solo “canzonette”, assolutamente no, diciamo però che FIORI è stato l’atto più profondo di questo cambiamento.
D. - Fabio, l’estate è alle porte, I RIO che progetti hanno?
R:- Noi in teoria dovevamo prenderci un periodo di pausa perché sono ormai due anni che ci fermiamo solo per venti giorni e poi riparte un tour. Questa è una cosa bellissima perché noi alla fine viviamo di live, viviamo proprio per suonare la musica dal vivo, ci piace registrare dischi in studio, ma poi quello che per noi è importante è stare in giro, proprio come ti dicevo prima. Attualmente stiamo provando una nuova scaletta perché poi saremo in tour da questo fine settimana in poi. Io consiglio tutti coloro che sono interessati alla musica dei Rio di andare sulla nostra pagina ufficiale che è www.Rio.it e da lì diramarsi su tutti i social network possibili perché quotidianamente e personalmente aggiorniamo la pagina per quanto riguarda appunto i concerti e tutte le curiosità che ci riguardano.
D.- Ok, ci sei tu dietro la vostra pagina facebook?
R:- Assolutamente sì. Io oppure Alberto, o Fabio, insomma ci siamo noi della band, pensiamo sia importante e fa parte del nostro modo di essere. Comunicare direttamente quello che sentiamo è importante. Un’altra persona non potrebbe farlo allo stesso modo, dovrebbe pensarla come noi, quindi preferiamo avere il contatto diretto con il pubblico, con chi ama il nostro mondo e la nostra musica.
D.- Qualche data particolare?
R.- Io sono la persona meno indicata per rispondere su date e numeri. Ho imparato a memoria il sito ufficiale dei RIO perché da lì tutti possono essere aggiornati, io dimentico date e numeri continuamente. Mi prendono, mi mettono sul furgone e mi dicono: “ stasera c’è da suonare” e mi portano, poi mi richiudono dentro il furgone e mi riportano a casa.
Diciamo così, io sono la parte più eterea dei Rio…
Fabio, ti ringrazio per la bella intervista per LPL News24. Sai secondo me cosa rende grande una live band?
Fondamentale è fare buona musica e farlo con dedizione e divertimento del pubblico e della band. Voi lo fate in maniera impeccabile da oltre dieci anni. Auguri da me e dal nostro giornale. Per i lettori l'appuntamento con i Rio è per le date del vostro tour che potrete leggere qui.
Per info www.rio.it
Intervista di Simona Santullo
Con questo nuovo lavoro, Fabio Mora, Fabio "Bronski", Alberto Paderni e Gio Stefani, sono pronti a riprendere la loro incessante attività ‘live’, per portare musica ed emozione in ogni angolo del nostro bel paese. Ne abbiamo parlato con Fabio Mora, che simpaticamente ha risposto alle nostre domande, svelando piacevoli aneddoti e qualche curiosità in più su Fiori, il loro ultimo lavoro discografico.
D.- Diamo il buongiorno a Fabio Mora e lo ringraziamo per essere qui con noi ai microfoni di LPl News24.
Fabio, io oggi parlerò solo con te per ovvie esigenze tecniche, ma i tuoi compagni di viaggio dove sono?
R:- I miei compagni di viaggio sono impegnati nei loro lavori ufficiali. Fabio Bronsky ha uno studio di registrazione e quindi oltre ad essere il bassista dei Rio, è anche un produttore artistico. Oltre a produrre i nostri dischi, si dedica anche ad altri artisti com’è successo con la canzone “ GLI INVISIBILI” di Cristiano De André. Giò, “Giovanni Stefani”, sicuramente starà insegnando chitarra a qualche “pischello” e Alberto Paderni “Paddo”, si barcamena tra il suo studio di registrazione a Reggio Emilia. Anche lui ogni tanto insegna a suonare la batteria. Io sono l’unico pigrone del gruppo. Io mi dedico a seguire tutto ciò che riguarda il web, le informazioni e la storia dei Rio.
D.- Quindi siete tutti sempre molto impegnati?
R:- Si sì, tutto il giorno e sempre sulla musica.
D:- Fabio, facciamo un passo indietro nel tempo. I Rio nascono nel 2001 ma si fanno conoscere in radio nell’estate del 2004 con il singolo “ SEI QUELLA PER ME”, un brano che da subito riscosse molto successo. Da allora cos’è cambiato per voi?
R.- Diciamo che è stato un susseguirsi di emozioni e di viaggi. Per questi dieci anni abbiamo continuato a produrre musica ma soprattutto abbiamo fatto molti live, considera che in dieci anni abbiamo fatto 600 concerti in tutto il mondo e abbiamo fatto cinque dischi dal 2004. Dopo “ Mariachi Hotel” abbiamo fatto quattro dischi e suonato veramente dappertutto, Polonia, Romania, Inghilterra, Francia, Messico, Brasile, siamo stati la prima e unica Rock Band a suonare all’interno dell’Europarlamento a Bruxelles. Abbiamo suonato a Cracovia in Polonia davanti a 600 studenti dopo un viaggio emozionante sul treno della memoria che raccontava la storia dei deportati di Auschwitz. Tantissime cose…sono successe veramente tante tante cose.
D.- Esperienze uniche e importanti quindi?
R.- Assolutamente, e quello che amiamo fare è portare la musica in giro e catturare sensazioni, sogni, pensieri delle persone che ci affiancano, che si avvicinano a noi e poi tradurle in musica.
D:- Voi avete suonato di fronte a 180.000 persone facendo l’apertura del concerto evento “ CAMPOVOLO” di Ligabue. Com’è stata questa importante collaborazione artistica?
R:- Si abbiamo suonato al primo “Campovolo”, non saprei come nominarlo se l’1.0 o il 2.0; comunque è stato il primo vero “ Campovolo” davanti a 180.000 persone. Abbiamo aperto parecchi stadi per Luciano Ligabue anche negli anni a venire, abbiamo fatto da opening act anche a Elisa nei palazzetti, insomma diciamo chi I Rio di cose da raccontare ne hanno tante.
R.- “ Il Gigante” è stata una presa di coscienza e un nuovo modo di comunicare quello che avevamo dentro. Ci siamo resi conto che oltre a portare del gran divertimento potevamo permetterci di lanciare delle riflessioni. Siamo convinti che la musica non possa cambiare il mondo, ma un piccolo gesto ripetuto tante volte forse qualche cambiamento lo può portare. Noi ci limitiamo a far riflettere. Insieme a Fiorella Mannoia e a Paolo Rossi e abbiamo voluto lanciare questo grido d’allarme per il nostro pianeta. Da lì abbiamo continuato questo sodalizio con Lifegate prevalentemente con Impatto Zero che si occupa di riciclaggio e di riforestazione, e tutt’ora anche con l’ultimo cd FIORI che è uscito l’anno scorso, continua questo feeling.
D.- Ok Fabio. FIORI è appunto è uscito l’anno scorso ed è il vostro quinto album. CHECK IN ONLINE è il 3° singolo in rotazione da maggio in tutte le radio italiane. Davvero una bella canzone. È vero, a volte la realtà di tutti i giorni è monotona e ripetitiva, ma non tutti hanno la forza e il coraggio di cambiare, di fare la valigia e partire per non tornare…
R:- Questa è una bella domanda. È vero, non tutti hanno questa forza. Noi anche in questa canzone, anche se è “vestita leggera” perché avevamo voglia di leggerezza dopo il periodo che avevamo passato sia noi personalmente, che la nostra regione, avevamo davvero voglia di un singolo come CHECK IN ONLINE, che parlasse di viaggi, sia che potesse essere un posto lontano da raggiungere o anche semplicemente un posto “dentro” ognuno di noi. Non tutti hanno la forza di ricominciare da capo la propria vita, ma forse bisognerebbe sforzarsi un pochino per trovarla questa forza. Bisognerebbe sforzarsi di reagire di fronte alle difficoltà, perché penso che l’apatia o semplicemente il fatto di restare fermi, o anche il fatto di non essere curiosi è deleterio. Non sono necessari grandi gesti per avere grandi cambiamenti. Non è indispensabile andare “lontano” semplicemente basterebbe guardare dentro se stessi e iniziare a fare piccoli cambiamenti giornalieri, che poi magari un giorno ti permetteranno di fare cose più grandi.
R:- TI CHIEDO SCUSA… mi tocchi nel vivo perché è una canzone che ho scritto io dedicata a una delle mie bambine. Chiedere scusa non è facile, soprattutto quando si tratta di una cosa delicata come un rapporto tra padre e figlio/a. Ci ho messo molto tempo per metabolizzare questa sensazione e per cercare di tradurla in musica cercando di non essere banale usando semplici parole come chiedere scusa. Quella è una canzone, è un’emozione che è stata tradotta in parole e gliel’ho fatta ascoltare. È difficile chiedere scusa quando ci sono delle ferite molto profonde dentro, oppure quando sono stati fatti degli atti o dei gesti che provocano dolore per le altre persone. Il vantaggio o lo svantaggio, perché poi dipende dai punti di vista, di riuscire a comunicare in un altro modo e non solo con le parole, mi ha aiutato molto. Sono riuscito a trasformare delle emozioni facendogli ascoltare la canzone, e a chiederle scusa.
D.- E’ davvero una cosa molto bella, ma non pensavo fosse dedicata a tua figlia.
R:- Diciamo che con FIORI abbiamo riscoperto la capacità di poter scrivere e di riscoprirci più musicisti che in passato. FIORI è stato una crescita molto importante sia personale sia musicale e abbiamo dedicato molta attenzione in più ai testi . Ci siamo resi conto che se non metti dentro le canzoni un po’ di tuo, un po’ di “sangue”, non arriva un messaggio, e difficilmente riesci a trasmettere qualche cosa. Era arrivato il momento di svestirci, di metterci a nudo e di comunicare veramente attraverso FIORI, quello che sentivamo. Ovviamente, lo abbiamo già fatto in passato, quindi non che prima facessimo solo “canzonette”, assolutamente no, diciamo però che FIORI è stato l’atto più profondo di questo cambiamento.
D. - Fabio, l’estate è alle porte, I RIO che progetti hanno?
R:- Noi in teoria dovevamo prenderci un periodo di pausa perché sono ormai due anni che ci fermiamo solo per venti giorni e poi riparte un tour. Questa è una cosa bellissima perché noi alla fine viviamo di live, viviamo proprio per suonare la musica dal vivo, ci piace registrare dischi in studio, ma poi quello che per noi è importante è stare in giro, proprio come ti dicevo prima. Attualmente stiamo provando una nuova scaletta perché poi saremo in tour da questo fine settimana in poi. Io consiglio tutti coloro che sono interessati alla musica dei Rio di andare sulla nostra pagina ufficiale che è www.Rio.it e da lì diramarsi su tutti i social network possibili perché quotidianamente e personalmente aggiorniamo la pagina per quanto riguarda appunto i concerti e tutte le curiosità che ci riguardano.
D.- Ok, ci sei tu dietro la vostra pagina facebook?
R:- Assolutamente sì. Io oppure Alberto, o Fabio, insomma ci siamo noi della band, pensiamo sia importante e fa parte del nostro modo di essere. Comunicare direttamente quello che sentiamo è importante. Un’altra persona non potrebbe farlo allo stesso modo, dovrebbe pensarla come noi, quindi preferiamo avere il contatto diretto con il pubblico, con chi ama il nostro mondo e la nostra musica.
D.- Qualche data particolare?
R.- Io sono la persona meno indicata per rispondere su date e numeri. Ho imparato a memoria il sito ufficiale dei RIO perché da lì tutti possono essere aggiornati, io dimentico date e numeri continuamente. Mi prendono, mi mettono sul furgone e mi dicono: “ stasera c’è da suonare” e mi portano, poi mi richiudono dentro il furgone e mi riportano a casa.
Diciamo così, io sono la parte più eterea dei Rio…
Fabio, ti ringrazio per la bella intervista per LPL News24. Sai secondo me cosa rende grande una live band?
Fondamentale è fare buona musica e farlo con dedizione e divertimento del pubblico e della band. Voi lo fate in maniera impeccabile da oltre dieci anni. Auguri da me e dal nostro giornale. Per i lettori l'appuntamento con i Rio è per le date del vostro tour che potrete leggere qui.
Per info www.rio.it
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