giovedì, maggio 15, 2014
279 sì e 143 no, tra le misure approvate vi sono contratti a termine e apprendistati 

Dopo aver incassato la terza fiducia, il Decreto lavoro diventa legge. Nel voto finale sul provvedimento, alla Camera arrivano 279sì, 143no. Il decreto è passato con tre voti di fiducia del Parlamento (due di Montecitorio e uno del Senato). L'esecutivo Renzi ha fortemente voluto il decreto, come uno dei tasselli per sostenere l'occupazione. Esso mantiene l'impostazione originaria data dal presidente del Consiglio e dal ministro del Lavoro, che aveva l'intento di rendere più facile il ricorso ai contratti a termine e all'apprendistato con l'obiettivo, sostiene l'esecutivo, di "rilanciare l'occupazione".

La maggioranza, con delle riserve, ha detto sì. Le opposizioni hanno contestato, particolarmente duri M5S e Sel che ritengono le misure un'ulteriore spinta alla precarietà. Il testo iniziale ha trovato conferma nella parte in cui innalza da 12 a 36 mesi la durata dei contratti a termine senza il requisito della causalità; ma le proroghe possibili nei 36 mesi scendono da otto a cinque.

Nel decreto non è stato approvato il punto sull'obbligo di assunzione per chi non rispetta il tetto del 20% di contratti a termine sull'organico a tempo indeterminato dell'azienda. Una multa tra il 20% e il 50% della retribuzione del lavoratore, dovrà essere pagata dal datore di lavoro se la soglia verrà sforata.


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