“La missione ‘Mare Nostrum’ è giusta, senza di noi morte certa per molte persone”.
“Noi sentiamo di fare qualcosa di giusto. In alcuni casi senza il nostro intervento i migranti sarebbero andati incontro a morte certa”. Così Aldo Dolfini, comandante della nave San Giorgio, la principale unità impiegata nella missione ‘Mare Nostrum’ è intervenuto a 24 Mattino su Radio 24 per parlare di immigrazione: “Non è mai così facile rispondere agli ordini come nelle nostre condizioni - ha aggiunto il comandante Dolfini - La sensazione intima è quella di fare qualcosa di veramente giusto, strappare vite alla morte certa, cosa già successa.
Questo ci porta a rispondere agli ordini con estrema facilità”. Il comandante della nave san Giorgio, che anche ieri ha tratto in salvo 357 migranti in difficoltà, ha continuato: “Le polemiche fanno parte del quotidiano, ognuno può pensarla come vuole. Ma non penso che si possa lasciare in mare qualcuno. In un caso, con condizioni di mare particolarmente avverse, siamo stati obbligati a portare il barcone dei migranti all'interno della nave per salvarli: per dire le difficoltà che a volte si affrontano.- e conclude a Radio 24 - Questa è la conferma che quelle persone sarebbero sicuramente morte, ribadisco sicuramente. Quindi non penso che si possa girare la testa dall’altra parte”. Il comandante Dolfini ha infine detto che “a volte facciamo fatica a riconoscere e identificare gli scafisti che si mischiano coi migranti al momento del recupero, ma abbiamo tecniche per controllare i natanti a distanza e poi individuarli”.
“Noi sentiamo di fare qualcosa di giusto. In alcuni casi senza il nostro intervento i migranti sarebbero andati incontro a morte certa”. Così Aldo Dolfini, comandante della nave San Giorgio, la principale unità impiegata nella missione ‘Mare Nostrum’ è intervenuto a 24 Mattino su Radio 24 per parlare di immigrazione: “Non è mai così facile rispondere agli ordini come nelle nostre condizioni - ha aggiunto il comandante Dolfini - La sensazione intima è quella di fare qualcosa di veramente giusto, strappare vite alla morte certa, cosa già successa.
Questo ci porta a rispondere agli ordini con estrema facilità”. Il comandante della nave san Giorgio, che anche ieri ha tratto in salvo 357 migranti in difficoltà, ha continuato: “Le polemiche fanno parte del quotidiano, ognuno può pensarla come vuole. Ma non penso che si possa lasciare in mare qualcuno. In un caso, con condizioni di mare particolarmente avverse, siamo stati obbligati a portare il barcone dei migranti all'interno della nave per salvarli: per dire le difficoltà che a volte si affrontano.- e conclude a Radio 24 - Questa è la conferma che quelle persone sarebbero sicuramente morte, ribadisco sicuramente. Quindi non penso che si possa girare la testa dall’altra parte”. Il comandante Dolfini ha infine detto che “a volte facciamo fatica a riconoscere e identificare gli scafisti che si mischiano coi migranti al momento del recupero, ma abbiamo tecniche per controllare i natanti a distanza e poi individuarli”.
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