Si sta ulteriormente deteriorando la situazione a Tripoli dopo il dispiegamento nella capitale di diverse milizie islamiste collegate ad Al Qaeda, tra cui i Leoni del monoteismo (Lmg).
Misna - L’ordine è stato dato dal potente e controverso presidente del parlamento Nouri Abu Sahmein con l’obiettivo dichiarato di “sconfiggere” le milizie provenienti dalla regione occidentale di Zintan, presumibilmente agli ordini del generale a riposo Khalifa Haftar, responsabili dell’assalto di ieri contro la sede del Congresso generale nazionale (Cgn) a Tripoli. Nelle ultime ore Haftar avrebbe anche guadagnato consensi tra elementi della base della forza aerea libica nella città orientale di Tobruk “per lottare insieme contro i Leoni del monoteismo”.
Incerti anche gli equilibri istituzionali e politici del paese dopo che il governo del primo ministro Ahmed Mitiiq ha proposto di “congedare” il parlamento.
La situazione sempre più complessa ed esplosiva è stata accolta con “profonda preoccupazione” dall’Unione europea, tornata a chiedere a tutte le parti coinvolte “il raggiungimento di un consenso per garantire al paese una transizione verso una democrazia stabile”. Finora l’ultima ondata di violenza ha causato circa 80 morti e più di 140 feriti, sia a Tripoli che a Bengasi (est).
Misna - L’ordine è stato dato dal potente e controverso presidente del parlamento Nouri Abu Sahmein con l’obiettivo dichiarato di “sconfiggere” le milizie provenienti dalla regione occidentale di Zintan, presumibilmente agli ordini del generale a riposo Khalifa Haftar, responsabili dell’assalto di ieri contro la sede del Congresso generale nazionale (Cgn) a Tripoli. Nelle ultime ore Haftar avrebbe anche guadagnato consensi tra elementi della base della forza aerea libica nella città orientale di Tobruk “per lottare insieme contro i Leoni del monoteismo”.
Incerti anche gli equilibri istituzionali e politici del paese dopo che il governo del primo ministro Ahmed Mitiiq ha proposto di “congedare” il parlamento.
La situazione sempre più complessa ed esplosiva è stata accolta con “profonda preoccupazione” dall’Unione europea, tornata a chiedere a tutte le parti coinvolte “il raggiungimento di un consenso per garantire al paese una transizione verso una democrazia stabile”. Finora l’ultima ondata di violenza ha causato circa 80 morti e più di 140 feriti, sia a Tripoli che a Bengasi (est).
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