martedì, maggio 13, 2014
«In realtà ho pensato anche di farla finita, ma Chiara mi ha strappato la promessa che se i due ricorsi non avranno buon esito (uno in Cassazione, l'altro presso la Corte dei diritti dell'Uomo, ndr) rientrerò in Italia». 

Così l'ex parlamentare latitante a Beirut, Amedeo Matacena, risponde a Bruno Vespa, in collegamento su Skype che lo ha intervistato nel corso della trasmissione «Porta a Porta», alla domanda se avesse pensato a costituirsi.  Matacena, intervistato da Bruno Vespa aggiunge. "Claudio Scajola è una persona di gran cuore, una persona che vive intensamente i rapporti umani. Ed è anche un avvocato: in un momento di difficoltà chiunque si rivolgerebbe a un amico come lui". Riguardo ai presunti affari fatti con Scajola: «Con Scajola non abbiamo mai avuto rapporti di affari - continua Matacena - di nessun tipo e di nessun genere. Tra noi c'è una grande amicizia e una stima reciproca. Ci conosciamo dal '94, insieme abbiamo vissuto l'esperienza di Forza Italia».

Vespa chiede spiegazioni sulle intercettazioni che parlano di un conto a suo nome aperto presso la Tesoreria della Camera, Matacena risponde che c'è un conto presso la filiale di Napoli 1 che però non ha nessuna disponibilità di liquidi: «Basta prendere l'estratto conto e verificare - afferma l'ex deputato - nessun versamento è stato eseguito da Scajola, gli unici movimenti contabili riguardano un'assistenza sanitaria».

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