martedì, maggio 20, 2014
Non c'è via di uscita dalla crisi siriana senza un intervento delle potenze straniere, e dall'epoca della conferenza Ginevra 2 la cosa è ancora più evidente.

Radio Vaticana - E’ quanto sostiene il segretario generale della Coalizione nazionale siriana, Bader Jamous, che ieri ha partecipato al dibattito a Roma organizzato dall’Istituto Affari internazionali e oggi incontrerà il presidente francese Hollande. Intanto gli aggiornamenti sul bilancio delle vittime confermano l’orrore di un conflitto che non si placa da tre anni. Marina Calculli: ascolta
Il conflitto in Siria ha raggiunto un altro devastante picco: oltre 162.000 morti, secondo l’Osservatorio Siriano per i diritti umani, un’organizzazione che ha sede a Londra e che combina i dati delle fonti militari e mediche. Il 30% dei morti si conta tra i civili, che non hanno imbracciato le armi, ma che subiscono questa guerra da oltre 3 anni. Lo stesso centro studi afferma che la metà della popolazione è sfollata, all’interno o all’esterno della Siria.

A tutto questo si aggiunge poi l’emergenza fame. Gli effetti delle devastazioni e la siccità che ha colpito quest’anno il paese fanno prevedere un crollo della produzione di beni alimentari pari ad un terzo rispetto all’anno passato. Le panetterie sono vuote mentre l’inflazione ha raggiunto ormai il 115%. Intanto un gruppo di 58 paesi ha espresso il suo sostegno alla proposta francese di deferire tutti i crimini di guerra commessi in Siria alla Corte Penale Internazionale.


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