Oltre 25 milioni di aventi diritto sono chiamati oggi alle urne per rinnovare il parlamento del Sudafrica, passaggio decisivo anche in vista dell’elezione del capo dello Stato. La consultazione, la prima dopo la scomparsa di Nelson Mandela, si tiene pochi giorni dopo il ventesimo anniversario del voto che seguì la fine dell’apartheid.
Misna - I 22.263 seggi allestiti per la consultazione si sono aperti alle sette di mattina e continueranno ad accogliere votanti fino alle nove di sera. Alla vigilia del voto il governo dell’African National Congress (Anc), partito al potere dalla fine dell’apartheid, ha rivolto un appello alla popolazione perché eserciti il proprio diritto al voto. “Le elezioni costituiscono un’opportunità per determinare il futuro di questo paese” ha sottolineato il portavoce Phumla Williams, aggiungendo che “dopo 20 anni di democrazia il Sudafrica è un posto migliore”.
Nel parlamento uscente, come in tutte le legislature che si sono succedute a partire dal 1994, l’Anc dispone di una maggioranza assoluta. Gran parte degli osservatori ritiene che il partito otterrà un nuovo mandato per governare, ma che il margine di vantaggio sulle formazioni rivali potrebbe ridursi. Pesano le perduranti disuguaglianze sociali, l’inadeguatezza dei servizi pubblici e una disoccupazione che ha ufficialmente superato il 25%; ma anche accuse di corruzione e illeciti che hanno colpito lo stesso Jacob Zuma, presidente dell’Anc candidato a un secondo mandato alla guida del paese.
Tra i partiti di opposizione più accreditati figurano i liberali di Democratic Alliance, seconda forza alle ultime elezioni, e gli Economic Freedom Fighters di Julius Malema, ex dirigente dell’Anc a caccia dei voti nelle baraccopoli. Senza dimenticare i “Born Free”, i nati dopo la fine dell’apartheid che oggi potranno scegliere il loro candidato per la prima volta.
Misna - I 22.263 seggi allestiti per la consultazione si sono aperti alle sette di mattina e continueranno ad accogliere votanti fino alle nove di sera. Alla vigilia del voto il governo dell’African National Congress (Anc), partito al potere dalla fine dell’apartheid, ha rivolto un appello alla popolazione perché eserciti il proprio diritto al voto. “Le elezioni costituiscono un’opportunità per determinare il futuro di questo paese” ha sottolineato il portavoce Phumla Williams, aggiungendo che “dopo 20 anni di democrazia il Sudafrica è un posto migliore”.
Nel parlamento uscente, come in tutte le legislature che si sono succedute a partire dal 1994, l’Anc dispone di una maggioranza assoluta. Gran parte degli osservatori ritiene che il partito otterrà un nuovo mandato per governare, ma che il margine di vantaggio sulle formazioni rivali potrebbe ridursi. Pesano le perduranti disuguaglianze sociali, l’inadeguatezza dei servizi pubblici e una disoccupazione che ha ufficialmente superato il 25%; ma anche accuse di corruzione e illeciti che hanno colpito lo stesso Jacob Zuma, presidente dell’Anc candidato a un secondo mandato alla guida del paese.
Tra i partiti di opposizione più accreditati figurano i liberali di Democratic Alliance, seconda forza alle ultime elezioni, e gli Economic Freedom Fighters di Julius Malema, ex dirigente dell’Anc a caccia dei voti nelle baraccopoli. Senza dimenticare i “Born Free”, i nati dopo la fine dell’apartheid che oggi potranno scegliere il loro candidato per la prima volta.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.