lunedì, maggio 19, 2014
Niente salario minimo da capogiro, in Svizzera. 

 WSI - Il referendum ha bocciato l'introduzione di un salario minimo garantito di 4.000 franchi al mese, l'equivalente di 3.300 euro circa, per 22 franchi svizzeri l'ora. No, dunque, all'iniziativa che avrebbe reso la Svizzera il paese con il più alto salario al mondo. La proposta è stata rigettata a stragrande maggioranza, dal 76,3% degli elettori. "E' un segnale forte di come la Svizzera sia un centro di occupazione - ha commentato il ministro dell'economia Johann Schneider-Ammann, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Berna - Accettare l'iniziativa avrebbe portato a tagli dei posti di di lavoro nelle aree rurali, economicamente deboli".

"La gente sta dicendo per l'ennesima volta che non vuole che lo stato si intrometta in queste questioni - ha commentato in un'intervista a Bloomberg, Hans-Ulrich Bigler, direttore dell'associazione svizzera del Commercio - Si tratta di un voto di fiducia verso l'economia".

D'altronde, in Svizzera, nove su dieci persone che lavorano full time percepiscono già un salario superiore a quello minimo proposto.

Delusi i sindacati, che hanno sottolineato come l'innalzamento del salario minimo avrebbe portato beneficio ai meno abbienti, che fanno i conti con l'elevato costo della vita nel paese elvetico.

Il governo, dal canto suo, ha spiegato che molte aziende di piccola e media dimensione - che generano due/terzi dell'occupazione -, non sarebbero riuscite a pagare i propri dipendenti in misura maggiore.

In Svizzera, il tasso di disoccupazione - misurato dall'International Labor Organization- si è attestato lo scorso anno al 4,1%, contro l'11,8% dell'Eurozona, in media.

"Ovviamente siamo delusi - ha commentato Giorgio Tuti, direttore generale del sindacato svizzero dei trasporti, SEV - Ci sono 330.000 persone circa che percepiscono un guadagno insufficiente..il problema rimane".


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