Cinque squadre fanno sognare (quasi) un miliardo di persone. Sono le fantastiche africane, Algeria, Camerun, Costa d’Avorio, Ghana e Nigeria, alle quale sono affidate le speranze di un continente sempre più forte da un punto di vista calcistico ma finora mai rappresentato a una seminale mondiale.
Misna - “L’Algeria – dice alla MISNA Solomon Ndungu Mbugua, giornalista sportivo keniano – ha fatto una buona impressione durante le qualificazione ai Mondiali. Ha perso solo una partita nelle sei disputate. Le Volpi del deserto si presentano per la quarta volta al torneo più importante. Si trovano nel gruppo del Belgio, della Russia e della Corea del Sud. Senza dubbio vorranno riscattarsi dalla brutta performance di quattro anni fa in Sudafrica e dalla delusione della Coppa d’Africa dello scorso anno. Il loro giocatore di maggior spicco è il difensore Madji Bougherra”.
Nel girone più difficile, insieme con Brasile, Croazia e Messico, si trova invece il Camerun. “I Leoni indomabili – sottolinea Ndungu Mbugua – sono stati la prima squadra africana ad arrivare ai quarti di finale con il danzante Roger Milla nei Mondiali del 1990. E’ la sesta volta che il Camerun partecipa al torneo. Si presenta con talenti come Samuel Eto’o, Alexandre Song, Stephane Mbia, Jean Makoun e Vincent Aboubakar. Ma ha un girone difficile”.
Anche la Costa d’Avorio ha campioni noti in tutto il mondo, come Didier Drogba, Kolo e Yaya Toure, Gervinho, Didier Zokora e Salomon Kalou. “L’allenatore Sabri Lamouchi – dice Ndungu Mbugua – si trova tra le mani per la prima volta giocatori che fanno la differenza. Gli occhi saranno puntati su Yaya Toure, che gioca nel Manchester City, un centrocampista che ha realizzato 20 gol nell’ultimo campionato inglese. Il gruppo comprende Colombia, Grecia e Giappone. Non dovrebbe aver problemi a superare il turno”.
Per il Ghana è’ la terza apparizione ai Mondiali. Le esperienze passate sono state caratterizzate da tante speranze ma anche molte delusioni. “Le ‘Black Star’ ci fanno sognare ma poi…” dice Ndungu Mbugua. “Questa volta – aggiunge – non abbiamo grandi campioni ma quello che aiuterà sarà la forza di squadra, una squadra che si muove bene in campo”. Secondo il giornalista, la partita cruciale del girone sarà quella con la Germania ma potrebbero rivelarsi difficili anche le gare con Portogallo e Stati Uniti.
La quinta africana è la Nigeria, la nazionale del paese più popoloso dell’Africa e che forse ha prodotto più fuoriclasse. “Ma le Super Aquile hanno sempre fallito – sottolinea Ndungu Mbugua – perché hanno grandi talenti individuali ma poco spirito di squadra”. La Nigeria detiene la Coppa d’Africa e il suo allenatore Stephen Keshi spera nel definitivo salto di qualità. Al primo turno dovrà vedersela con Argentina, Bosnia-Erzegovina e Iran e sulla carta potrebbe riuscire a superare l’ostacolo.
Alla domanda se sarà la volta buona per vedere un’africana alzare la Coppa o almeno arrivare in semifinale, il giornalista non risponde. “Il cuore africano batte forte – dice – e sognare non è vietato”.
Nel girone più difficile, insieme con Brasile, Croazia e Messico, si trova invece il Camerun. “I Leoni indomabili – sottolinea Ndungu Mbugua – sono stati la prima squadra africana ad arrivare ai quarti di finale con il danzante Roger Milla nei Mondiali del 1990. E’ la sesta volta che il Camerun partecipa al torneo. Si presenta con talenti come Samuel Eto’o, Alexandre Song, Stephane Mbia, Jean Makoun e Vincent Aboubakar. Ma ha un girone difficile”.
Anche la Costa d’Avorio ha campioni noti in tutto il mondo, come Didier Drogba, Kolo e Yaya Toure, Gervinho, Didier Zokora e Salomon Kalou. “L’allenatore Sabri Lamouchi – dice Ndungu Mbugua – si trova tra le mani per la prima volta giocatori che fanno la differenza. Gli occhi saranno puntati su Yaya Toure, che gioca nel Manchester City, un centrocampista che ha realizzato 20 gol nell’ultimo campionato inglese. Il gruppo comprende Colombia, Grecia e Giappone. Non dovrebbe aver problemi a superare il turno”.
Per il Ghana è’ la terza apparizione ai Mondiali. Le esperienze passate sono state caratterizzate da tante speranze ma anche molte delusioni. “Le ‘Black Star’ ci fanno sognare ma poi…” dice Ndungu Mbugua. “Questa volta – aggiunge – non abbiamo grandi campioni ma quello che aiuterà sarà la forza di squadra, una squadra che si muove bene in campo”. Secondo il giornalista, la partita cruciale del girone sarà quella con la Germania ma potrebbero rivelarsi difficili anche le gare con Portogallo e Stati Uniti.
La quinta africana è la Nigeria, la nazionale del paese più popoloso dell’Africa e che forse ha prodotto più fuoriclasse. “Ma le Super Aquile hanno sempre fallito – sottolinea Ndungu Mbugua – perché hanno grandi talenti individuali ma poco spirito di squadra”. La Nigeria detiene la Coppa d’Africa e il suo allenatore Stephen Keshi spera nel definitivo salto di qualità. Al primo turno dovrà vedersela con Argentina, Bosnia-Erzegovina e Iran e sulla carta potrebbe riuscire a superare l’ostacolo.
Alla domanda se sarà la volta buona per vedere un’africana alzare la Coppa o almeno arrivare in semifinale, il giornalista non risponde. “Il cuore africano batte forte – dice – e sognare non è vietato”.
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