lunedì, giugno 23, 2014
Credo si posso andare a giudizio immediato. Il dna? Era sugli slip, crediamo o non crediamo alla scienza?” Sui costi dell’inchiesta: “Rimango allibito, polemiche stupide”. E poi nega errori in laboratorio: “Due anni fa uno scambio di provette? Non mi risulta” 

“Credo che si possa tranquillamente andare a giudizio immediato”. Così il procuratore di Bergamo Francesco Dettori ospite di ‘24 Mattino’ su Radio 24 parla del caso Yara Gambirasio. “La decisione di richiederlo spetta al pm Ruggeri, ma ritengo di sì, che si possa fare il giudizio immediato. Dopo tanti anni, se si riesce ad arrivare a un giudizio dibattimentale il più rapido possibile significa anche dare un giusto conto del funzionamento della macchina della giustizia”. Sulla prova ‘principe’, quella del dna, Dettori ha affermato che: “La nostra è una certezza processuale basata su prove scientifiche praticamente prive di errore. Questa prova è stata stabilita in un contesto oggettivo molto ben specifico. Non si possono fare correlazioni con altri casi come quello di via Poma, sono casi diversi. Basti pensare a dove il liquido biologico si trovava, cioè sugli slip della adolescente in prossimità di una lacerazione degli slip stessi, e poi l’ulteriore contesto che lascio a voi valutare come le sevizie subite con un coltello. Tra l’altro poi colui che è stato identificato non ha niente a che fare con l’ambiente di normale e comune frequenza della ragazza”. Comunque Dettori ha detto “è diritto del Bossetti professarsi innocente, fa parte della dinamica processuale. Ma la nostra è una verità scientifica. Allora, crediamo o non crediamo alla scienza? L’esattezza la danno in percentuale quasi totale. Poi si possono fare tutte le perizie del caso, se dovesse essere disposto un accertamento i margini ci sono per poterlo fare”.

Dettori è tornato sulle polemiche sui costi dell’inchiesta, già definite nei giorni scorsi ‘aride e stupide’: “L’espressione che ho usato non la ricordo, ma perbacco rimango allibito. L’opinione pubblica ha esaltato questo caso accusando le forze dell’ordine e la magistratura di muoversi con lentezza. Risultato: esattamente il contrario. Per fare indagini del genere bisogna spendere soldi, è assurdo che si facciano queste affermazioni. Il bene supremo è la vita umana, non credo si possa badare a spese. Quanti soldi pubblici vengono sprecati? In questo caso credo siano stati ben spesi. Pare che un giornalista abbia indicato i 15mila accertamenti del dna come episodio da portare all’attenzione del Csm per un’eventuale responsabilità disciplinare, questo ovviamente prima del risultato della scorsa settimana. Io su queste cose non posso che essere polemico”.

Dettori ha detto anche che la cosa che meno gli è piaciuta in tutti questi anni è “l’aggressione fatta alla collega Ruggeri. Sono state dette una serie di inesattezze, per non parlare di altri termini. La dottoressa Ruggeri ha lavorato benissimo, in modo professionale, come si doveva lavorare, come il Ris e lo Sco. Come tutti. Meglio di così non si poteva lavorare. In una trasmissione tv addirittura si è affermato che il terreno dove era stato trovato il cadavere era stato sequestrato, poi dissequestrato, poi si erano accorti che dovevano fare ancora gli accertamenti e l’hanno risequestrato. Una cosa più idiota di questa non l’avevo mai sentita. E la Ruggeri mi disse ‘ma Francesco stai scherzando? Il terreno l’abbiamo passato al vaglio centimetro per centimetro e solo dopo dissequestrato’. Ebbene, questi sono i mezzi di comunicazione di massa”.

Infine Dettori alla domanda del conduttore Alessandro Milan se fosse vero di un errore, commesso due anni fa, quando il dna di Ester Arzuffi fu prelevato ma comparato in laboratorio non a quello di “Ignoto 1” bensì a quello della madre di Yara, ha concluso a Radio 24: “Questo non mi risulta, in tutta onestà. Però tra migliaia di dna, ne sono stati controllati 15mila, può capitare qualche refuso. L’importante è rettificare. Ma questo non lo conosco, non mi risulta”.


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