Una sposa bambina iraniana è nel braccio della morte, in attesa di esecuzione per aver ucciso, quando era ancora minorenne, il marito che la picchiava.
La storia della 21enne Razieh Ebrahimi sta facendo il giro del mondo e già numerose organizzazioni internazionali che si battono per la difesa dei diritti umani si sono mobilitate per salvarle la vita. Human Rights Watch ha lanciato un appello alla magistratura iraniana per bloccare l'esecuzione e chiesto l'annullamento del processo. Razieh Ebrahimi è solo una delle tante bambine delle zone rurali iraniane, costrette dalle famiglie di origine a sposare uomini molto più grandi di loro, talvolta uomini anziani: "Ho sposato il figlio del nostro vicino quando avevo solo 14 anni perche' mio padre insisteva - ha raccontato Razieh, citata dall'agenzia Mehr - Mio padre voleva che lo sposassi perche' aveva studiato e lavorava come insegnante. Avevo 15 anni quando ho dato alla luce mio figlio".
"Mio marito mi maltrattava. Cercava qualsiasi scusa per insultarmi e mi aggrediva anche fisicamente", ha detto l'iraniana subito dopo il suo arresto. Rahazieh ha confessato di aver ucciso il marito con un colpo di pistola, mentre dormiva, subito dopo ha nascosto il cadavere seppellendolo in giardino. Quando la polizia la interrogò disse che il marito era scomparso.
E' stato il padre della giovane a ritrovare il cadavere e a consegnare la figlia alle autorita'.
La storia della 21enne Razieh Ebrahimi sta facendo il giro del mondo e già numerose organizzazioni internazionali che si battono per la difesa dei diritti umani si sono mobilitate per salvarle la vita. Human Rights Watch ha lanciato un appello alla magistratura iraniana per bloccare l'esecuzione e chiesto l'annullamento del processo. Razieh Ebrahimi è solo una delle tante bambine delle zone rurali iraniane, costrette dalle famiglie di origine a sposare uomini molto più grandi di loro, talvolta uomini anziani: "Ho sposato il figlio del nostro vicino quando avevo solo 14 anni perche' mio padre insisteva - ha raccontato Razieh, citata dall'agenzia Mehr - Mio padre voleva che lo sposassi perche' aveva studiato e lavorava come insegnante. Avevo 15 anni quando ho dato alla luce mio figlio".
"Mio marito mi maltrattava. Cercava qualsiasi scusa per insultarmi e mi aggrediva anche fisicamente", ha detto l'iraniana subito dopo il suo arresto. Rahazieh ha confessato di aver ucciso il marito con un colpo di pistola, mentre dormiva, subito dopo ha nascosto il cadavere seppellendolo in giardino. Quando la polizia la interrogò disse che il marito era scomparso.
E' stato il padre della giovane a ritrovare il cadavere e a consegnare la figlia alle autorita'.
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