"Come pena potrebbe fare i servizi sociali coi clandestini". "Calderoli potrebbe servire a mensa e lavare i panni, oppure fare autista per migranti". "Salvini premier? Non ci voglio nemmeno pensare, faccio guerra dalla mattina alla sera". "Ho 38 fratelli, alcuni nemmeno li conosco"
"Giusto che Calderoli venga condannato e che si comincino a dare dei segnali. Se uno sta all'interno di un'istituzione non può dire certe cose, bisogna rispettare il ruolo". L'ex ministro leghista Roberto Calderoli è accusato di diffamazione aggravata dall'odio razziale per aver chiamato 'orango' l'allora ministro per l'Integrazione. "La denuncia - dice la Kyenge a Radio 24 - non l'ho presentata io, ma devo andare a testimoniare al processo. Un segnale bisogna darlo, lui ha anche un ruolo educativo". Che pena immagina per Calderoli, il carcere? "No, ma potrebbe fare i servizi sociali per assistere i clandestini che arrivano. Sarebbe una pena rieducativa". "Dovrebbe lavorare - dice l'ex ministro a La Zanzara - e aiutare gli immigrati. Servire in mensa in un centro, fare servizio di lavanderia. Oppure guidare i bus con un cappello in testa, per trasportare i migranti da un centro all'altro. Ma è un po' a rischia, bisogna mettere un verro e il cartello: vietato avvicinarsi al conducente. Lo immagino Calderoli che guida il pullman...".
"Salvini premier? Non ci voglio nemmeno pensare, faccio guerra dalla mattina alla sera". "Ho 38 fratelli, alcuni nemmeno li conosco"
"L'Italia guidata da Salvini? È una cosa cui non voglio nemmeno pensare...per me è una cosa assurda. Certo non vado via dal Paese, ma gli faccio la guerra dalla mattina alla sera". Così Cecile Kyenge, ex ministro dell'Integrazione ed europarlamentare del Pd, a La Zanzara su Radio 24. "Resterei qui - dice la Kyenge - per lottare contro quel tipo di Italia che lui ha in testa". In famiglia - racconta poi la Kyenge a La Zanzara - siamo 38 tra fratelli e sorelle. Non li conosco tutti, abbiamo la pagina segreta su Facebook. Mio padre ha fatto i figli con quattro mogli diverse, ma io anche quando ero in Congo sono stata sempre contraria alla poligamia".
"Giusto che Calderoli venga condannato e che si comincino a dare dei segnali. Se uno sta all'interno di un'istituzione non può dire certe cose, bisogna rispettare il ruolo". L'ex ministro leghista Roberto Calderoli è accusato di diffamazione aggravata dall'odio razziale per aver chiamato 'orango' l'allora ministro per l'Integrazione. "La denuncia - dice la Kyenge a Radio 24 - non l'ho presentata io, ma devo andare a testimoniare al processo. Un segnale bisogna darlo, lui ha anche un ruolo educativo". Che pena immagina per Calderoli, il carcere? "No, ma potrebbe fare i servizi sociali per assistere i clandestini che arrivano. Sarebbe una pena rieducativa". "Dovrebbe lavorare - dice l'ex ministro a La Zanzara - e aiutare gli immigrati. Servire in mensa in un centro, fare servizio di lavanderia. Oppure guidare i bus con un cappello in testa, per trasportare i migranti da un centro all'altro. Ma è un po' a rischia, bisogna mettere un verro e il cartello: vietato avvicinarsi al conducente. Lo immagino Calderoli che guida il pullman...".
"Salvini premier? Non ci voglio nemmeno pensare, faccio guerra dalla mattina alla sera". "Ho 38 fratelli, alcuni nemmeno li conosco"
"L'Italia guidata da Salvini? È una cosa cui non voglio nemmeno pensare...per me è una cosa assurda. Certo non vado via dal Paese, ma gli faccio la guerra dalla mattina alla sera". Così Cecile Kyenge, ex ministro dell'Integrazione ed europarlamentare del Pd, a La Zanzara su Radio 24. "Resterei qui - dice la Kyenge - per lottare contro quel tipo di Italia che lui ha in testa". In famiglia - racconta poi la Kyenge a La Zanzara - siamo 38 tra fratelli e sorelle. Non li conosco tutti, abbiamo la pagina segreta su Facebook. Mio padre ha fatto i figli con quattro mogli diverse, ma io anche quando ero in Congo sono stata sempre contraria alla poligamia".
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