Sul suo gettonatissimo blog, Grillo attacca il Pd: "E' una dittatura di sbruffoni"
Grillo chiude con il Pd dopo l'annullamento dell'incontro con i 5 stelle su riforme e legge elettorale, poi nelle ultime ore il diefront. Sul suo blog, il leader M5S attacca il premier Renzi "le cui palle sono sul tavolo di Verdini e Berlusconi" e accusa: "Stiamo scivolando lentamente verso una dittatura". Ma ammonisce: "M5S non resterà a guardare". "Si prende atto che un confronto democratico e trasparente in Italia è oggi impossibile. Il Pd ha annullato l'incontro con il M5S per la legge elettorale nonostante l'apertura dimostrata dal M5S".
La replica di Renzi: M5S poco chiaro. Immediata la replica del premier: «Io sono un ebetino, dice Beppe, ma almeno voi avete capito quali sono gli 8 punti su cui #M5S è pronto a votare con noi? #pochechiacchiere», scrive Renzi su Twitter. E ancora: «Non è uno scherzo, sono le regole! Chiediamo un documento scritto per sapere se nel #M5S prevale chi vuole costruire o solo chi urla».
Il dietrofront. Passa poco più di un'ora e arriva il dietrofront del leader M5S: «Per chi non ha capito, o non ha voluto capire, tra il mio intervento di oggi e la conferenza stampa di Di Maio e Toninelli non vi sono contraddizioni, le porte per una discussione sulla legge elettorale per il M5S sono sempre aperte, né mai le ha chiuse nonostante continue provocazioni». «Il M5S ha il dovere come seconda forza politica di migliorare la legge elettorale e ci proverà fino in fondo. Il mio è stato un appello ai parlamentari delle altre forze politiche che hanno a cuore la democrazia perchè ci aiutino a evitare una deriva anticostituzionale legata alle riforme», scrive Grillo nel post, intitolato «Precisazioni sul mancato incontro Pd-M5S».
La replica di Renzi: M5S poco chiaro. Immediata la replica del premier: «Io sono un ebetino, dice Beppe, ma almeno voi avete capito quali sono gli 8 punti su cui #M5S è pronto a votare con noi? #pochechiacchiere», scrive Renzi su Twitter. E ancora: «Non è uno scherzo, sono le regole! Chiediamo un documento scritto per sapere se nel #M5S prevale chi vuole costruire o solo chi urla».
Il dietrofront. Passa poco più di un'ora e arriva il dietrofront del leader M5S: «Per chi non ha capito, o non ha voluto capire, tra il mio intervento di oggi e la conferenza stampa di Di Maio e Toninelli non vi sono contraddizioni, le porte per una discussione sulla legge elettorale per il M5S sono sempre aperte, né mai le ha chiuse nonostante continue provocazioni». «Il M5S ha il dovere come seconda forza politica di migliorare la legge elettorale e ci proverà fino in fondo. Il mio è stato un appello ai parlamentari delle altre forze politiche che hanno a cuore la democrazia perchè ci aiutino a evitare una deriva anticostituzionale legata alle riforme», scrive Grillo nel post, intitolato «Precisazioni sul mancato incontro Pd-M5S».
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