mercoledì, luglio 30, 2014
Ennesima tragedia del mare al largo delle coste libiche: almeno 20 migranti sono morti e 100 risultano dispersi dopo il naufragio di un barcone un centinaio di chilometri a est di Tripoli.

Radio Vaticana - Intanto si combatte a Bengasi dove gli islamisti hanno conquistato il quartier generale delle forze speciali. Nella capitale, invece, c’è preoccupazione anche per l’incendio dei depositi di carburante nei pressi dell’aeroporto. Secondo fonti dell’agenzia Sir la situazione è in via di miglioramento, ma restano i rischi. Amina Belkassem: ascolta
Potrebbe innescare un disastro umanitario e ambientale l'incendio che ormai da tre giorni sta divampando in un immenso deposito di carburante alla periferia di Tripoli colpito durante i violenti scontri tra milizie rivali, che nelle ultime due settimane hanno fatto soltanto nella capitale almeno 100 morti e 400 feriti. Le autorità libiche hanno lanciato un appello per un aiuto internazionale per tentare di evitare la catastrofe. Il rischio e' che il deposito contenente oltre 90 milioni di litri di carburante possa esplodere. Tripoli aveva annunciato l'invio di 7 canader italiani, una notizia smentita pero' dalla Farnesina. Intanto, continua l'esodo di diplomatici e cittadini occidentali. Dopo Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti, anche la Francia ha chiesto ai suoi cittadini di lasciare il paese, insieme a Canada, Bulgaria, Portogallo. Resiste invece l'Ambasciata italiana, nonostante negli ultimi giorni siano stati evacuati almeno 100 lavoratori italiani.


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