mercoledì, luglio 02, 2014
La fine del blocco dei porti petroliferi orientali in segno di sostegno al nuovo parlamento: lo ha annunciato ai media libici il portavoce del governo autoproclamato della Cirenaica, Ali Al Hassi. Una decisione, per ora, non confermata dalla Compagnia petrolifera nazionale (Noc) né dalle autorità di Tripoli.  

Misna - Potrebbero tornare alla normalità le attività nei porti di Ras Lanuf e Sidra, bloccati da luglio 2013 dai sostenitori dell’autonomia della regione orientale. Da un anno è sospesa l’esportazione di greggio ed è fortemente diminuita la produzione quotidiana, di circa 250.000 barili invece del milione e mezzo a pieno regime. Lo scorso aprile, dopo il raggiungimento di un accordo con il governo centrale, gli insorti guidati da Ibrahim Jadhran hanno acconsentito alla riapertura dei terminal petroliferi di Al Hariga e Zwitina dove giornalmente vengono prodotti più di 200.000 barili. Sulla carta entro un mese sarebbero dovuti riaprire gli altri due porti, ma da allora la situazione è rimasta ferma.

La scorsa settimana si sono tenute le elezioni legislative per la formazione della Camera dei rappresentanti, che subentrerà al contestato Congresso generale nazionale (Cgn). Dalla caduta del regime del colonnello Muammar Gheddafi, tre anni fa, i ribelli della Cirenaica accusano il governo di Tripoli di corruzione.

Intanto è giunta la notizia della liberazione di Mohamed Al Harizi, dirigente del Partito giustizia e costruzione (Jcp), legato ai Fratelli musulmani. Tre giorni fa era stato portato via con la forza dalla strada per l’aeroporto, dopo aver pregato in una moschea. Ignote l’identità dei rapitori e le circostanze della liberazione.


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