"70mila euro? Assolutamente no". "Lei discriminata perché compagna di Salvini, avrebbe fatto più carriera". "Voleva dimettersi, le ho detto di non farlo".
"Giulia voleva dimettersi da quell'incarico perché in questi giorni viene trattata come una raccomandata e una miracolata, ma le ho detto di non farlo perché è stato fatto tutto in regola e se facesse un lavoro nel privato molto probabilmente guadagnerebbe di più". Lo dice Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, a La Zanzara su Radio 24 parlando della compagna Giulia Martinelli, assunta come collaboratrice dell'assessore al Welfare della Regione Lombardia guidata dal leghista Roberto Maroni. Si è parlato di un contratto da 70mila euro, è vero, chiedono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo?: "No, assolutamente no. Ma non so quanto guadagna, Non ho mai guardato nella sua busta paga e non mi permetto di farlo adesso". Ma guadagna più di prima, quando era alla Asl?: "Non lo so, alla Asl non è mai andata oltre i 1500 euro mensili ma, ripeto, non ho mai curiosato nella sua busta paga. In certi periodi prendeva di più perché faceva il dirigente. Comunque fino a un mese fa la retribuzione era la stessa, a fine luglio quando arriva la prossima ve lo comunico". "Lei - aggiunge Salvini- ha scelto di lavorare nel pubblico perché vuole occuparsi di servizi sociali, disabili, anziani, di donne maltrattate e malate. Ma ha la sfiga di essere la compagna del segretario della Lega, altrimenti avrebbe fatto più carriera per quello che vale. Lo sanno tutti. Siccome è la mia compagna viene discriminata, nel pubblico impiego i sindacati di sinistra contano molto". Non sarebbe il caso di lasciare l’incarico per motivi di opportunità politica?: "No, significherebbe riconoscere che si è fatto qualcosa contro la legge e i cittadini perderebbero una persona che si sta occupando delle parrucche per le donne malate di tumore. Non sta rubando il posto a nessuno, è stata chiamata dall'assessore con cui lavora da cinque anni".
"Pascale? Iscrizione Arcigay una pagliacciata, una buffonata". "Pascale vuole farsi pubblicità attraverso Arcigay".
"L'iscrizione della Pascale all’Arcigay è una buffonata, queste cose sono delle pagliacciate. Per me il matrimonio è fra uomo e donna e i bimbi si danno a una mamma e a un papà". Lo "Penso che iscriversi all'Arcigay - sostiene Salvini - sia una mancanza di rispetto nei confronti dei gay, che vengono usati. La Pascale si fa pubblicità attraverso l’Arcigay, assolutamente".
Matteo Salvini attacca Gianluca Buonanno: "Proibite baci gay è una cazzata, ognuno può baciarsi dove vuole".
"Sbagliano quei leghisti che usano i gay con proposte assurde per farsi pubblicità. Penso a Buonanno che va dicendo che non ci si bacia in mezzo alla strada e vuole punire chi lo fa. Sono cazzate, uno si bacia dove vuole". Lo dice Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, a La Zanzara su Radio 24 attaccando il collega di partito Gianluca Buonanno, europarlamentare e sindaco di Borgosesia, in provincia di Vercelli. Buonanno aveva annunciato di voler multare con 500 euro i baci gay in pubblico. "Non ha alcun senso - dice Salvini - è una cazzata e basta".
"Giulia voleva dimettersi da quell'incarico perché in questi giorni viene trattata come una raccomandata e una miracolata, ma le ho detto di non farlo perché è stato fatto tutto in regola e se facesse un lavoro nel privato molto probabilmente guadagnerebbe di più". Lo dice Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, a La Zanzara su Radio 24 parlando della compagna Giulia Martinelli, assunta come collaboratrice dell'assessore al Welfare della Regione Lombardia guidata dal leghista Roberto Maroni. Si è parlato di un contratto da 70mila euro, è vero, chiedono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo?: "No, assolutamente no. Ma non so quanto guadagna, Non ho mai guardato nella sua busta paga e non mi permetto di farlo adesso". Ma guadagna più di prima, quando era alla Asl?: "Non lo so, alla Asl non è mai andata oltre i 1500 euro mensili ma, ripeto, non ho mai curiosato nella sua busta paga. In certi periodi prendeva di più perché faceva il dirigente. Comunque fino a un mese fa la retribuzione era la stessa, a fine luglio quando arriva la prossima ve lo comunico". "Lei - aggiunge Salvini- ha scelto di lavorare nel pubblico perché vuole occuparsi di servizi sociali, disabili, anziani, di donne maltrattate e malate. Ma ha la sfiga di essere la compagna del segretario della Lega, altrimenti avrebbe fatto più carriera per quello che vale. Lo sanno tutti. Siccome è la mia compagna viene discriminata, nel pubblico impiego i sindacati di sinistra contano molto". Non sarebbe il caso di lasciare l’incarico per motivi di opportunità politica?: "No, significherebbe riconoscere che si è fatto qualcosa contro la legge e i cittadini perderebbero una persona che si sta occupando delle parrucche per le donne malate di tumore. Non sta rubando il posto a nessuno, è stata chiamata dall'assessore con cui lavora da cinque anni".
"Pascale? Iscrizione Arcigay una pagliacciata, una buffonata". "Pascale vuole farsi pubblicità attraverso Arcigay".
"L'iscrizione della Pascale all’Arcigay è una buffonata, queste cose sono delle pagliacciate. Per me il matrimonio è fra uomo e donna e i bimbi si danno a una mamma e a un papà". Lo "Penso che iscriversi all'Arcigay - sostiene Salvini - sia una mancanza di rispetto nei confronti dei gay, che vengono usati. La Pascale si fa pubblicità attraverso l’Arcigay, assolutamente".
Matteo Salvini attacca Gianluca Buonanno: "Proibite baci gay è una cazzata, ognuno può baciarsi dove vuole".
"Sbagliano quei leghisti che usano i gay con proposte assurde per farsi pubblicità. Penso a Buonanno che va dicendo che non ci si bacia in mezzo alla strada e vuole punire chi lo fa. Sono cazzate, uno si bacia dove vuole". Lo dice Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, a La Zanzara su Radio 24 attaccando il collega di partito Gianluca Buonanno, europarlamentare e sindaco di Borgosesia, in provincia di Vercelli. Buonanno aveva annunciato di voler multare con 500 euro i baci gay in pubblico. "Non ha alcun senso - dice Salvini - è una cazzata e basta".
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