giovedì, luglio 24, 2014
Nel corso di una sessione speciale dedicata alla situazione nei Territori Palestinesi, i paesi membri del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite hanno dato il via libera all’apertura di un’inchiesta sull’offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza, ormai giunta al 16° giorno e con un bilancio di 670 morti, per lo più civili.

Misna - La Palestina aveva depositato una risoluzione all’organismo Onu con sede a Ginevra con la quale chiedeva protezione internazionale per i palestinesi e l’avvio di un’inchiesta sui bombardamenti israeliani. La risoluzione – approvata con 29 voti a favore, 17 contrari e l’astensione degli Stati Uniti – istituisce una commissione internazionale indipendente incaricata di indagare “con urgenza” su tutte le violazioni dei diritti umani commesse nel corso dell’offensiva per individuare e punire i responsabili .

Durante la sessione, voluta dai paesi arabi, con un dibattito di sette ore, il Consiglio ha condannato le “violazioni generalizzate, sistematiche e flagranti dei diritti umani e delle libertà fondamentali”, causate dalle operazioni militari israeliane, in particolare “attacchi indiscriminati e sproporzionati che possono costituire crimini internazionali”. Il testo chiede alle parti la “cessazione immediata degli attacchi israeliani e la fine degli attacchi contro i civili, compresi i cittadini israeliani”, mettendo “sotto protezione internazionale immediata” i palestinesi.

Intanto la 16a giornata consecutiva di bombardamenti e scontri ha registrato nuove vittime. Nella Striscia di Gaza hanno perso la vita altri 30 palestinesi, mentre in Israele, a Ashkelon, un operaio straniero è morto dopo essere stato colpito da un razzo lanciato da militanti palestinesi. Le brigate al Quds hanno anche ucciso tre soldati israeliani nel sud della Striscia di Gaza.

Sul versante politico Hamas ha bollato la sospensione dei voli in partenza e a destinazione dell’aeroporto di Tel Aviv di “grande vittoria”. E’ stata annunciata per lunedì prossimo la visita a Mosca del ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman. Sul fronte delle trattative diplomatiche in corso, alcune fonti di stampa hanno riferito di una possibile “tregua umanitaria” in due zone della Striscia di Gaza senza precisare, per ora, a partire da quanto potrebbe essere osservata.


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