Alzatevi e non lasciate intorpidire da una vita sbagliata la vostra sensibilità per la gioia del Vangelo.
Radio Vaticana - È quanto Papa Francesco ha detto agli oltre 40 mila ragazzi che nel pomeriggio di oggi, secondo il fuso orario della Corea, hanno partecipato alla Messa conclusiva della Giornata della gioventù asiatica, celebrata nel piazzale del Castello di Haemi, località a 100 km da Seoul. La cronaca del nostro inviato, Davide Dionisi: ascolta
“Dear Young Friends, The glory of the martyrs shines upon you!... Cari giovani amici, ‘La gloria dei martiri brilla su di voi!’. Queste parole, che fanno parte del tema della sesta Giornata Asiatica della Gioventù, consolano tutti noi e ci danno forza. Giovani dell’Asia, voi siete eredi di una grande testimonianza, di una preziosa confessione di fede in Cristo. E’ Lui la luce del mondo, Lui la luce della nostra vita!".
Ad Haemi, l’appello di Papa Francesco, la sua testimonianza personale, il carisma di amicizia e di comprensione profonda che egli esprime verso tutti i giovani ha fatto breccia nei cuori dei 41 mila ragazzi provenienti da tutto il continente e il messaggio forte della verità di Cristo e del suo Vangelo diventa luce. Nella Messa conclusiva della sesta Giornata della Gioventù asiatica, il Pontefice, durante l’omelia, si è soffermato a spiegare il significato del motto scelto per l’evento, “Gioventù dell’Asia, alzati!”, a partire proprio dall’appartenenza geografica dei ragazzi, l’Asia appunto:
“The Asian continent, imbued with rich philosophical and religious… Il continente asiatico, imbevuto di ricche tradizioni filosofiche e religiose, rimane una grande frontiera per la vostra testimonianza a Cristo, 'via, verità e vita'. Quali giovani che non soltanto vivete in Asia, ma siete figli e figlie di questo grande continente, avete il diritto e il compito di prendere parte pienamente alla vita delle vostre società. Non abbiate paura di portare la sapienza della fede in ogni ambito della vita sociale!”.
Esiste una profonda sintonia, un’intesa reale tra le attese dei giovani e il Vangelo, perché solo in Gesù, il giovane trova le autentiche risposte che gli stanno più a cuore. Il Santo Padre sa che i giovani sono il segno più urgente del nostro tempo, perché hanno un ruolo decisivo nello sviluppo della società. Ognuno con la propria sensibilità che gli deriva dalla propria cultura:
“As Asians too, you see and love, from within, all that is beautiful… Quali giovani asiatici, voi vedete e amate dal di dentro tutto ciò che è bello, nobile e vero nelle vostre culture e tradizioni. (…) Siete (inoltre) capaci di discernere ciò che è incompatibile con la vostra fede cattolica, ciò che è contrario alla vita di grazia innestata in voi col Battesimo, e quali aspetti della cultura contemporanea sono peccaminosi, corrotti e conducono alla morte”.
Dalla spianata della Fortezza, un tempo centro delle persecuzioni dei cattolici di tutta la regione di Chungchong, è salito forte il grido del Papa per risvegliare nei giovani l’impegno a costruire una vera civiltà dell’amore, un mondo nuovo di pace e solidarietà, di libertà dalle svariate forme di peccato e di schiavitù personale e sociale:
“As young Christians, whether you are workers or students… Come giovani cristiani, sia che siate lavoratori, o studenti, o che abbiate già intrapreso una professione, o risposto alla chiamata al matrimonio, alla vita religiosa o al sacerdozio, voi non siete soltanto una parte del futuro della Chiesa: siete anche una parte necessaria e amata del presente della Chiesa!”.
Presente e futuro più ricco di bellezza e d’amore se i giovani, fondando la propria vita su Cristo, sapranno restituire il dono che hanno ricevuto, ispirandosi alla santità e al coraggio profetico dei loro antenati martiri.
“Finally, the third part of this Day’s theme - ‘Wake up!’. ... Infine, la terza parte del tema di questa Giornata: ‘Alzati!’, parla di una responsabilità che il Signore vi affida. E’ il dovere di essere vigilanti per non lasciare che le pressioni, le tentazioni e i nostri peccati o quelli di altri intorpidiscano la nostra sensibilità per la bellezza della santità, per la gioia del Vangelo”.
“Diciamo no ad un’economia dell’esclusione, no ad un’economia dell’egoismo, no allo spirito del materialismo. No, no, no! Sì all’incontro personale con Gesù, Sì al grido del povero, del bisognoso, di chi è solo e sì al mondo che ci attende con impazienza”, ha detto il cardinale Oswald Gracias, presidente della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche, nel suo indirizzo di saluto al Papa.
Sono venuti per cercare risposte vere e sincere alle loro domande sulla vita, sulla fede in Dio, sul futuro, comprese le grandi sfide dei nostri tempi che li coinvolgono nei rispettivi Paesi. Le hanno trovate negli sguardi, nei gesti e nelle parole di Papa Francesco. Sguardi, gesti, parole che abbracciano la loro umanità e che si fanno carico dei loro desideri e delle loro attese di verità e felicità, di bellezza e giustizia. Prossimo appuntamento, nel 2017, in Indonesia.
Radio Vaticana - È quanto Papa Francesco ha detto agli oltre 40 mila ragazzi che nel pomeriggio di oggi, secondo il fuso orario della Corea, hanno partecipato alla Messa conclusiva della Giornata della gioventù asiatica, celebrata nel piazzale del Castello di Haemi, località a 100 km da Seoul. La cronaca del nostro inviato, Davide Dionisi: ascolta
“Dear Young Friends, The glory of the martyrs shines upon you!... Cari giovani amici, ‘La gloria dei martiri brilla su di voi!’. Queste parole, che fanno parte del tema della sesta Giornata Asiatica della Gioventù, consolano tutti noi e ci danno forza. Giovani dell’Asia, voi siete eredi di una grande testimonianza, di una preziosa confessione di fede in Cristo. E’ Lui la luce del mondo, Lui la luce della nostra vita!".
Ad Haemi, l’appello di Papa Francesco, la sua testimonianza personale, il carisma di amicizia e di comprensione profonda che egli esprime verso tutti i giovani ha fatto breccia nei cuori dei 41 mila ragazzi provenienti da tutto il continente e il messaggio forte della verità di Cristo e del suo Vangelo diventa luce. Nella Messa conclusiva della sesta Giornata della Gioventù asiatica, il Pontefice, durante l’omelia, si è soffermato a spiegare il significato del motto scelto per l’evento, “Gioventù dell’Asia, alzati!”, a partire proprio dall’appartenenza geografica dei ragazzi, l’Asia appunto:
“The Asian continent, imbued with rich philosophical and religious… Il continente asiatico, imbevuto di ricche tradizioni filosofiche e religiose, rimane una grande frontiera per la vostra testimonianza a Cristo, 'via, verità e vita'. Quali giovani che non soltanto vivete in Asia, ma siete figli e figlie di questo grande continente, avete il diritto e il compito di prendere parte pienamente alla vita delle vostre società. Non abbiate paura di portare la sapienza della fede in ogni ambito della vita sociale!”.
Esiste una profonda sintonia, un’intesa reale tra le attese dei giovani e il Vangelo, perché solo in Gesù, il giovane trova le autentiche risposte che gli stanno più a cuore. Il Santo Padre sa che i giovani sono il segno più urgente del nostro tempo, perché hanno un ruolo decisivo nello sviluppo della società. Ognuno con la propria sensibilità che gli deriva dalla propria cultura:
“As Asians too, you see and love, from within, all that is beautiful… Quali giovani asiatici, voi vedete e amate dal di dentro tutto ciò che è bello, nobile e vero nelle vostre culture e tradizioni. (…) Siete (inoltre) capaci di discernere ciò che è incompatibile con la vostra fede cattolica, ciò che è contrario alla vita di grazia innestata in voi col Battesimo, e quali aspetti della cultura contemporanea sono peccaminosi, corrotti e conducono alla morte”.
Dalla spianata della Fortezza, un tempo centro delle persecuzioni dei cattolici di tutta la regione di Chungchong, è salito forte il grido del Papa per risvegliare nei giovani l’impegno a costruire una vera civiltà dell’amore, un mondo nuovo di pace e solidarietà, di libertà dalle svariate forme di peccato e di schiavitù personale e sociale:
“As young Christians, whether you are workers or students… Come giovani cristiani, sia che siate lavoratori, o studenti, o che abbiate già intrapreso una professione, o risposto alla chiamata al matrimonio, alla vita religiosa o al sacerdozio, voi non siete soltanto una parte del futuro della Chiesa: siete anche una parte necessaria e amata del presente della Chiesa!”.
Presente e futuro più ricco di bellezza e d’amore se i giovani, fondando la propria vita su Cristo, sapranno restituire il dono che hanno ricevuto, ispirandosi alla santità e al coraggio profetico dei loro antenati martiri.
“Finally, the third part of this Day’s theme - ‘Wake up!’. ... Infine, la terza parte del tema di questa Giornata: ‘Alzati!’, parla di una responsabilità che il Signore vi affida. E’ il dovere di essere vigilanti per non lasciare che le pressioni, le tentazioni e i nostri peccati o quelli di altri intorpidiscano la nostra sensibilità per la bellezza della santità, per la gioia del Vangelo”.
“Diciamo no ad un’economia dell’esclusione, no ad un’economia dell’egoismo, no allo spirito del materialismo. No, no, no! Sì all’incontro personale con Gesù, Sì al grido del povero, del bisognoso, di chi è solo e sì al mondo che ci attende con impazienza”, ha detto il cardinale Oswald Gracias, presidente della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche, nel suo indirizzo di saluto al Papa.
Sono venuti per cercare risposte vere e sincere alle loro domande sulla vita, sulla fede in Dio, sul futuro, comprese le grandi sfide dei nostri tempi che li coinvolgono nei rispettivi Paesi. Le hanno trovate negli sguardi, nei gesti e nelle parole di Papa Francesco. Sguardi, gesti, parole che abbracciano la loro umanità e che si fanno carico dei loro desideri e delle loro attese di verità e felicità, di bellezza e giustizia. Prossimo appuntamento, nel 2017, in Indonesia.
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