giovedì, agosto 28, 2014
L’allarme è generale: il rischio di una escalation di violenza in Ucraina sembra essere sempre più consistente. 

Radio Vaticana - I combattimenti si sono allargati anche verso il sud, mentre sembra ormai certa l’incursione della Russia ad est. L'Onu ha convocato oggi pomeriggio una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza, mentre domani si terrà una riunione d’emergenza dei 28 ambasciatori dei Paesi Nato. Da Donetsk intanto arrivano notizie della morte di altri civili, almeno 15 oggi, per bombardamenti avvenuti in diversi quartieri della città bastione dei separatisti filorussi. Servizio di Francesca Sabatinelli: ascolta

Le accuse sono contro Mosca, che però smentisce ciò che Kiev denuncia e che anche la Nato conferma con foto satellitari che proverebbero, nelle ultime due settimane, lo sconfinamento russo nell’est dell’Ucraina con un migliaio di militari russi in battaglia al fianco dei separatisti che, dopo aver preso Novoazovsk, avanzano verso Mariupol. Un’interferenza pericolosa, che conterebbe anche grandi quantità di armi avanzate, e che però dalla Nato viene definita per il momento incursione e non invasione. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki moon si dice allarmato dalle notizie, mentre da Mosca il ministero della Difesa smentisce categoricamente la presenza delle sue truppe. Il presidente ucraino Poroshenko, che ha annullato la sua visita in Turchia, definisce difficile ma sotto controllo la situazione a est, e Kiev avrebbe chiesto all’Ue un aiuto militare e tecnico. DA Gran Bretagna, da Francia, da Germania, così come dalla diplomazia dell’Unione, arrivano gli avvertimenti a Mosca di ulteriori conseguenze se non fermerà i propri soldati. Da Roma il premier italiano Renzi, presidente di turno dell’Ue, ha espresso telefonicamente a Vladimir Putin grande preoccupazione per quella che ha definito "l'intollerabile escalation" in Ucraina, sollecitando il ritorno al tavolo delle trattative.

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