sabato, agosto 30, 2014
“Le armi della resistenza sono sacre” ha dichiarato da Doha il capo di Hamas in esilio, Khaled Meshaal, escludendo qualsiasi possibilità di un disarmo dei combattenti nella Striscia di Gaza, preteso da Israele per un’intesa a lungo termine.  

Misna - “Non accettiamo che siano (le armi,ndr) all’ordine del giorno dei prossimi negoziati previsti dall’accordo di cessate-il-fuoco. Questo non può essere oggetto di contrattazioni o trattative. Nessuno può disarmare Hamas e la sua resistenza” ha aggiunto Meshaal. “Questa guerra a Gaza è una tappa importante sulla strada della liberazione e la fine dell’occupazione dei territori palestinesi” ha aggiunto il capo di Hamas, precisando che il suo movimento non ha ottenuto il via libera su tutte le richieste avanzate, ma su “una parte importante” di queste, come il sollevamento del blocco israeliano.
Sono filtrati pochi elementi sull’accordo di cessate-il-fuoco osservato da martedì dopo 50 giorni di offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza che hanno provocato 2140 morti e 11.000 feriti fra i palestinesi e 70 vittime fra gli israeliani, di cui cinque civili. Per certo si sa che Israele esige la demilitarizzazione della Striscia di Gaza, secondo i ‘falchi’ “la sola strada verso la pace”.

Nuovi colloqui indiretti fra le parti, che dovrebbero vertere, fra l’altro, sulla riapertura dell’aeroporto e del porto marittimo di Gaza, sono previsti entro un mese al Cairo.


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