lunedì, settembre 29, 2014
Riforma del lavoro al centro del dibattito politico. Il leader della Cgil Susanna Camusso avverte: se il governo procederà con il decreto proclameremo lo sciopero generale. Intanto confronto serrato all’interno del Partito democratico, in vista della decisiva direzione di lunedì. Servizio di Giampiero Guadagni: ascolta  

Radio Vaticana - Faticosa mediazione in queste ore tra le diverse anime del partito democratico: lunedì la direzione sancirà con un voto a maggioranza la linea sul jobs act. Il premier Renzi ribadisce dagli Stati Uniti la volontà di blindare il provvedimento all’esame dell’aula di Palazzo Madama così come è stato approvato dalla commissione lavoro del Senato. Ma la minoranza di sinistra chiede modifiche soprattutto sull’introduzione del contratto a tutele crescenti che così com’è di fatto elimina l’articolo 18 per i neoassunti. Cgil sul piede di guerra: manifestazione nazionale il 25 ottobre a Roma. Ma Susanna Camusso, intervenuta oggi all’assemblea nazionale della Fiom, i metalmeccanici del suo sindacato, si dice pronta allo sciopero generale se il governo procederà per decreto. E chiede una iniziativa unitaria con Cisl e Uil. Una decisione in merito dovrebbe essere presa all’inizio della prossima settimana. Intanto Berlusconi avverte Renzi: Forza Italia è disposta a votare la riforma del lavoro, ma il premier non accetti compromessi al ribasso con la Cgil e l’ala sinistra del suo partito.

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