Se fosse veritiera la voce che pone come ragione del suo tentativo di chiedere asilo in Corea del Nord quella di “conoscere da vicino un carcere nordcoreano”, Matthew Miller è stato accontentato nel peggiore dei modi possibili.
Misna - Ieri la Corte suprema nordcoreana ha condannato il 24enne cittadino Usa a sei anni di lavori forzati per “atti illegali” verso il paese. Nello specifico, per essere entrato nel paese illegalmente il 10 aprile, avendo strappato il visto all’arrivo all’aeroporto internazionale di Pyongyang, e di avere tentato di compiere azioni spionistiche. Il giudice ha negato a Miller la possibilità di appellarsi alla sentenza.
Altri due cittadini statunitense sono attualmente detenuti nel paese. L’americano di origini coreane Kenneth Bae, 56enne pastore evangelico, sta scontando una condanna a 15 anni di carcere e lavori forzati per avere cercato “di minare la stabilità dello stato” con “attività religiose illegali”, il 56enne Jeffrey Fowle, attende l’inizio del processo da maggio, quando venne arrestato per avere lasciato una copia della Bibbia in un ritrovo pubblico.
Sabato, giorno precedente l’ultima condanna, il regime ha diffuso un rapporto di 50.000 parole in cui si confutano le accusa internazionali, anche di fonte Onu, riguardo abusi dei diritti umani, carcerazioni e torture, in particolare nei campi di lavoro. Nel rapporto di fonte ufficiale si definisce la Commissione Onu per i diritti umani “una marionetta degli Stati Uniti e dei loro satelliti” “e a loro volta condannabili organizzatori di abusi dei diritti umani”. Nello stesso testo si definiscono i fuggiaschi nordcoreani che hanno fornito la maggior parte delle testimonianze raccolte dall’Onu, “feccia umana che ha tradito la propria madrepatria e la propria gente”.
Misna - Ieri la Corte suprema nordcoreana ha condannato il 24enne cittadino Usa a sei anni di lavori forzati per “atti illegali” verso il paese. Nello specifico, per essere entrato nel paese illegalmente il 10 aprile, avendo strappato il visto all’arrivo all’aeroporto internazionale di Pyongyang, e di avere tentato di compiere azioni spionistiche. Il giudice ha negato a Miller la possibilità di appellarsi alla sentenza.
Altri due cittadini statunitense sono attualmente detenuti nel paese. L’americano di origini coreane Kenneth Bae, 56enne pastore evangelico, sta scontando una condanna a 15 anni di carcere e lavori forzati per avere cercato “di minare la stabilità dello stato” con “attività religiose illegali”, il 56enne Jeffrey Fowle, attende l’inizio del processo da maggio, quando venne arrestato per avere lasciato una copia della Bibbia in un ritrovo pubblico.
Sabato, giorno precedente l’ultima condanna, il regime ha diffuso un rapporto di 50.000 parole in cui si confutano le accusa internazionali, anche di fonte Onu, riguardo abusi dei diritti umani, carcerazioni e torture, in particolare nei campi di lavoro. Nel rapporto di fonte ufficiale si definisce la Commissione Onu per i diritti umani “una marionetta degli Stati Uniti e dei loro satelliti” “e a loro volta condannabili organizzatori di abusi dei diritti umani”. Nello stesso testo si definiscono i fuggiaschi nordcoreani che hanno fornito la maggior parte delle testimonianze raccolte dall’Onu, “feccia umana che ha tradito la propria madrepatria e la propria gente”.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.