lunedì, settembre 01, 2014
E sui diari: “Sono solo 4 o 5 fogli e sono cose private. Non vogliamo che finiscano alla stampa” 

“Non si può escludere che mio figlio sia vivo”. Per la prima volta Carlo Delnevo, padre di Giuliano Ibrahim, il ragazzo scomparso in Siria un anno dove si è recato per combattere contro le forze di Assad, si mostra ottimista sulla sorte del figlio. Delnevo è intervenuto a 24 Mattino di Alessandro Milan su Radio 24. “Sembra che Giuliano sia rimasto ferito mentre Hezbollah e l’esercito di Assad avanzavano in massa. Quindi, benché non abbia molta fiducia nel senso di umanità dei soldati di Assad, non si può escludere che questo ragazzo stia languendo in qualche carcere siriano”.

Delnevo ha poi lanciato un appello al governo italiano: “non ci facciamo certo illusioni come famiglia perché la telefonata che abbiamo ricevuto all’epoca non lasciava spazio a dubbi, è una speranza molto flebile. Ma come famiglia vorremmo che il nostro governo, visto che Giuliano era un cittadino italiano, facesse un passo diplomatico nei confronti del governo siriano per chiedere se eventualmente Giuliano si trova in uno dei loro carceri. Se fosse vero, per quanto possa essere una probabilità su un milione, mi sembra che sia giusto andarla a verificare. Per ora di Giuliano se ne è occupata solo la croce rossa internazionale”.

“Io sono sicuramente orgoglioso di mio figlio – ha aggiunto Delnevo - e se avessi saputo che stava partendo per andare dove è andato avrei cercato di impedirglielo, anche fisicamente. Però rimane per me da Giuliano un’immensa eredità anche spirituale perché lui si è dimostrato un uomo di grandissima fede, non ha esitato a mettere in gioco la propria vita per questa fede, è stato mosso da un sentimento di grande altruismo perché è andato a difendere delle popolazioni che in quel momento erano e sono tuttora, minacciate da un signore che si chiama Assad che è un tiranno figlio di tiranni”.

Infine il padre Delnevo ha parlato a Radio 24 dei diari che la madre di Giuliano ha recuperato da un suo viaggio in Siria, sulle tracce del figlio: “il diario, che si tratta di 4 o 5 fogli, scritto da questo ragazzo quando si trovava in Siria è stato sequestrato dalla Digos e poi dato alla Procura. Ho letto un articolo sul Corriere qualche tempo fa, in cui Giuliano avrebbe scritto su questi fogli lamentele sulla situazione in Siria, con i capi in hotel e chi combatteva in tenda. E’ un puro delirio. Perché tra l’altro lì in Siria di hotel non ce ne sono per nessuno”. All’interno di queste pagine, conclude Delnevo a Radio 24, ci sono “pensieri suoi e sono cose che noi vorremmo, come famiglia, che rimanessero privati, e che non andassero sui giornali”.

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