giovedì, settembre 04, 2014
“E’ vero, da trent’anni sono in aspettativa ma non prendo soldi”. “Se vado in pensione allo Stato costo di più”. “Licenziamento? Lo facciano, altri sono tutti incapaci”. 

Vittorio Sgarbi è ancora in aspettativa dal Ministero dei Beni Culturali, sede di Venezia. Lo rivela la trasmissione radiofonica La Zanzara su Radio 24. Ma il i 15 settembre si apre contro di lui al Mibac un procedimento disciplinare perché non si è presentato al lavoro dopo le elezioni comunali (perse) a Salemi lo scorso maggio. Conferma Sgarbi alla Zanzara: “Licenziamento? Lo facciano pure, sarebbe un’ottima cosa così si tengono tutti gli incapaci che hanno. Sono in aspettativa dal 1985, quasi trent’anni, ovviamente senza assegni. Allo Stato non costo nulla, anzi se fossi andato in pensione sarei costato sicuramente di più”.

“E’ un’aspettativa senza assegni – dice Sgarbi alla Zanzara su Radio 24 – dal ruolo di ispettore della Sovrintendenza di Venezia. Una cosa dovuta, perché ho sempre avuto una funzione politica, un ruolo pubblico. E’ successo e succede a tanti, Scalfaro, Giuliano Amato solo per fare qualche esempio ma anche tutti i professori che sono in parlamento”. Ma lei toglie un posto a un giovane, mantiene comunque un ruolo, fanno notare i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo: “Ma non è vero, tanto i concorsi non si fanno dunque non ci sarebbe un nuovo assunto al posto mio. E poi chissà, un giorno potrei tornare a fare il dipendente dello Stato”. Ma pare che il Mibac la voglia licenziare…”Ma facciano quello che vogliono – conclude Sgarbi – ma non capisco cosa vogliano da me che faccio gratis l’ambasciatore dei Beni Culturali in tutta Italia. Non rendo lo stipendio e non vado in pensione costando allo Stato. Sono cose legate a una burocrazia cieca perché cosa chiedi a uno che non prende nulla?”

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