sabato, ottobre 04, 2014
Al termine della celebrazione eucaristica dal Loggiato della Basilica di San Francesco i rappresentanti del Governo italiano, il Sindaco di Roma, Ignazio Marino e il Presidente della Regione Lazio, hanno rivolto un messaggio e un saluto alla Nazione. Son seguiti gli interventi del Sindaco di Assisi Claudio Ricci, di Mons. Domenico Sorrentino e di fra Marco Tasca, Ministro Generale OFM Conventuale. 

di Monica Cardarelli 

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si è rivolto alle autorità e ai pellegrini non tanto portando un suo messaggio ad Assisi ma riproponendo alcuni stimoli che san Francesco ha provocato in lui.
“Sono tre i messaggi che Assisi invia al Governo. Il primo ci invita al rispetto dell'ambiente, del Creato per un modello di vita umano e sostenibile. Il secondo parte dall'espressione 'Va e ripara la nostra casa'. Per noi significa riparare il nostro Paese, intervenendo sui temi del lavoro, della scuola, della giustizia, della pubblica amministrazione".
A proposito di lavoro, Matteo Renzi, ha citato la vertenza AST di Terni, rivolgendo "un pensiero agli uomini e alle donne che stanno aspettando la conclusione di una trattativa difficile".
"Il terzo messaggio riguarda la 'Perfetta letizia' cioè uno stile e un modo di vivere. Un augurio a tutti quelli che si chiamano Francesco e un augurio a tutti noi che ci chiamiamo Italia, per portare avanti il nostro futuro. Buon San Francesco all'Italia!", ha concluso Renzi.

Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha sottolineato come Francesco fosse vicino agli ultimi, ai più deboli e quanto anche noi dobbiamo vivere e agire per essere utili agli altri, alla comunità. Ha concluso ribadendo che per Francesco era importante il cammino e andare incontro all’altro.

Il Sindaco di Assisi, Claudio Ricci, si è soffermato su quanto oggi Francesco sia vicino a tutti coloro che vivono situazioni di povertà e di difficoltà; a quanti perdono la dignità e il lavoro, ma anche ad esempio vicino al Presidente del Consiglio e quindi a tutti coloro che rivestono un ruolo civile nella società, vicino alla città di Assisi, ricordando il Francesco morente che benedice la città e tutte le città del nostro Paese.
Prima di concludere, ha sottolineato come Francesco oggi ci parla di una “economia della fraternità” e di una “nuova amicizia” fra le persone e il creato. Ha ricordato poi anche la figura di Chiara e di come Francesco e Chiara siano stati due giovani capaci di andare oltre, oltre le apparenze e le barriere e come solo attraverso la minorità e la povertà siano riusciti a essere vicini alle piaghe dei sofferenti, con mitezza. “Ai giovani che portano il nome di Francesco e Chiara, e a quelli che sono in attesa di una parola di speranza, vi giunga da Assisi il saluto, con l'auspicio che Roma, tutti i Comuni con la Regione Lazio e l'Italia possano trovare le migliori energie per costruire nuove prospettive fra l'anima della tradizione e la giusta modernità.”
Concludendo, ha invitato tutti i pellegrini presenti a coniugare l’intelligenza e una sincera creatività:“Da qui, sul balcone della loggia, si vede la pianura assisana e umbra, da qui che scorgiamo, ritornare Francesco da Roma, con quella Regola francescana che seppe creare armonia fra intelligenza creativa e nuovo umanesimo. Quella regola cambiò la storia. Quella regola é, ancora oggi, qui per ciascuno di noi “

Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino dopo aver ricordato quanto San Francesco ci interpelli ancora oggi, ha ricordato il prossimo sinodo per la famiglia e la preghiera di questo pomeriggio a Roma.


Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa