Con un incontro avviato quasi in sordina e annunciato inizialmente solo dai mass media ufficiali nordcoreani, si è tenuto oggi nel Villaggio della tregua di Panmunjom, unico punto di contatto ufficiale tra le due Coree, un colloquio di poche ore tra delegazioni militari. Senza risultati concreti, ma importante, tuttavia, perché è il primo riguardo i rapporti inter-coreani dopo sette anni.
Misna - Una conferma è arrivata anche dal ministero delle Difesa di Seul, che ha specificato che al centro dell’incontro sono state questioni bilaterali essenziali, come i contatti in tempo di crisi, la riunificazione e la fine delle provocazioni. Un colloquio che arriva a qualche giorno da uno scambio di colpi di armi da fuoco ai due lati del confine dopo che attivisti sudcoreani aveano inviato alcuni palloni aerostatici con migliaia di volantini anti-regime. Colpi della contraerea del Nord erano caduti oltreconfine e i militari del Sud avevano risposto colpo su colpo, come ormai prassi, secondo una politica di maggiore fermezza rispetto al passato.
In discussione anche, secondo le informazioni di parte nordcoreana, le tensioni sulla linea di demarcazione marittima, con periodici sconfinamenti dal Nord e il successivo intervento dei guardacoste sudcoreani. Situazioni che alzano la tensione e che rischiano, se non gestite, di provocare un vero conflitto lungo il confine più militarizzato al mondo.
I colloqui erano previsti da tempo ma sono rimasti fino all’ultimo nell’incertezza per le tensioni recenti e nel dubbio su chi sia davvero al controllo al Nord, dopo la scomparsa per 40 giorni da ogni evento pubblico del leader nordcoreano Kim Jong-un. Il capo del regime è, secondo i media della Corea del Nord, che ieri mostravano sue foto senza specificare la data delle riprese, in buona forma, anche se cammina appoggiandosi a un bastone.
L’ultima iniziativa del genere risale al dicembre 2007. Un incontro preparatorio a nuovi colloqui tenutosi nel febbraio 2011 non aveva avuto seguito, date le successivi crisi innescate dai lanci di missili e dei test nucleari sotterranei al Nord nel 2009 e nel 2013.
Misna - Una conferma è arrivata anche dal ministero delle Difesa di Seul, che ha specificato che al centro dell’incontro sono state questioni bilaterali essenziali, come i contatti in tempo di crisi, la riunificazione e la fine delle provocazioni. Un colloquio che arriva a qualche giorno da uno scambio di colpi di armi da fuoco ai due lati del confine dopo che attivisti sudcoreani aveano inviato alcuni palloni aerostatici con migliaia di volantini anti-regime. Colpi della contraerea del Nord erano caduti oltreconfine e i militari del Sud avevano risposto colpo su colpo, come ormai prassi, secondo una politica di maggiore fermezza rispetto al passato.
In discussione anche, secondo le informazioni di parte nordcoreana, le tensioni sulla linea di demarcazione marittima, con periodici sconfinamenti dal Nord e il successivo intervento dei guardacoste sudcoreani. Situazioni che alzano la tensione e che rischiano, se non gestite, di provocare un vero conflitto lungo il confine più militarizzato al mondo.
I colloqui erano previsti da tempo ma sono rimasti fino all’ultimo nell’incertezza per le tensioni recenti e nel dubbio su chi sia davvero al controllo al Nord, dopo la scomparsa per 40 giorni da ogni evento pubblico del leader nordcoreano Kim Jong-un. Il capo del regime è, secondo i media della Corea del Nord, che ieri mostravano sue foto senza specificare la data delle riprese, in buona forma, anche se cammina appoggiandosi a un bastone.
L’ultima iniziativa del genere risale al dicembre 2007. Un incontro preparatorio a nuovi colloqui tenutosi nel febbraio 2011 non aveva avuto seguito, date le successivi crisi innescate dai lanci di missili e dei test nucleari sotterranei al Nord nel 2009 e nel 2013.
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