Papa Francesco ha aperto oggi i lavori del Sinodo straordinario sulla Famiglia, in Vaticano. Nel suo breve intervento, il Pontefice ha esortato i padri sinodali a parlare con parresìa, cioè con franchezza, e ascoltare con umiltà. Con questi “due atteggiamenti – ha evidenziato – si esercita la sinodalità”. Il servizio di Alessandro Gisotti: ascolta
Radio Vaticana - Parlare chiaro. Ascoltare con umiltà. Sono questi i binari su cui dovrà camminare il Sinodo per la famiglia. Due atteggiamenti fondamentali, ha osservato Francesco, perché ci sia vera sinodalità, autentico cammino comune. Il Papa ha pronunciato un breve discorso avviando i lavori sinodali, come breve era stata l’omelia nella Messa in San Pietro per l’apertura del Sinodo. Ma in questa brevità ha offerto delle indicazioni molto forti. Voi, ha detto, portate “la voce delle Chiese particolari”, una voce che “porterete in sinodalità”:
“E' una grande responsabilità: portare le realtà e le problematiche delle Chiese, per aiutarle a camminare su quella via che è il Vangelo della famiglia. Una condizione generale di base è questa: parlare chiaro. Nessuno dica: ‘Questo non si può dire; penserà di me così o così...’ Bisogna dire tutto ciò che si sente con parresia”.
Dopo l'ultimo Concistoro del febbraio 2014, nel quale si è parlato della famiglia, ha rivelato il Papa, “un cardinale mi ha scritto dicendo: peccato che alcuni cardinali non hanno avuto il coraggio di dire alcune cose per rispetto del Papa, ritenendo forse che il Papa pensasse qualcosa di diverso”:
“Questo non va bene, questo non è sinodalità, perché bisogna dire tutto quello che nel Signore si sente di dover dire: senza rispetto umano, senza pavidità. E, al tempo stesso, si deve ascoltare con umiltà e accogliere con cuore aperto quello che dicono i fratelli. Con questi due atteggiamenti si esercita la sinodalità”.
Per questo, ha ribadito, “vi domando, per favore, questi atteggiamenti di fratelli nel Signore: parlare con parresia e ascoltare con umiltà”:
“E fatelo con tanta tranquillità e pace, perché il Sinodo si svolge sempre cum Petro et sub Petro, e la presenza del Papa è garanzia per tutti e custodia della fede”.
Il Papa ringraziando quanti hanno lavorato e continuano a lavorare per il Sinodo, a partire dal cardinale Lorenzo Baldisseri, ha sottolineato che ha voluto che lo spirito di sinodalità fosse presente anche nell’elezione del relatore, del segretario generale e dei presidenti delegati al Sinodo:
“I primi due sono stati eletti direttamente dal Consiglio post-sinodale, eletto anch’esso dai partecipanti dell’ultimo Sinodo. Invece, siccome i presidenti delegati devono essere scelti dal Papa, ho chiesto alla stesso Consiglio post-sinodale di proporre dei nomi, ed ho nominato coloro che il Consiglio mi ha proposto”.
“E' una grande responsabilità: portare le realtà e le problematiche delle Chiese, per aiutarle a camminare su quella via che è il Vangelo della famiglia. Una condizione generale di base è questa: parlare chiaro. Nessuno dica: ‘Questo non si può dire; penserà di me così o così...’ Bisogna dire tutto ciò che si sente con parresia”.
Dopo l'ultimo Concistoro del febbraio 2014, nel quale si è parlato della famiglia, ha rivelato il Papa, “un cardinale mi ha scritto dicendo: peccato che alcuni cardinali non hanno avuto il coraggio di dire alcune cose per rispetto del Papa, ritenendo forse che il Papa pensasse qualcosa di diverso”:
“Questo non va bene, questo non è sinodalità, perché bisogna dire tutto quello che nel Signore si sente di dover dire: senza rispetto umano, senza pavidità. E, al tempo stesso, si deve ascoltare con umiltà e accogliere con cuore aperto quello che dicono i fratelli. Con questi due atteggiamenti si esercita la sinodalità”.
Per questo, ha ribadito, “vi domando, per favore, questi atteggiamenti di fratelli nel Signore: parlare con parresia e ascoltare con umiltà”:
“E fatelo con tanta tranquillità e pace, perché il Sinodo si svolge sempre cum Petro et sub Petro, e la presenza del Papa è garanzia per tutti e custodia della fede”.
Il Papa ringraziando quanti hanno lavorato e continuano a lavorare per il Sinodo, a partire dal cardinale Lorenzo Baldisseri, ha sottolineato che ha voluto che lo spirito di sinodalità fosse presente anche nell’elezione del relatore, del segretario generale e dei presidenti delegati al Sinodo:
“I primi due sono stati eletti direttamente dal Consiglio post-sinodale, eletto anch’esso dai partecipanti dell’ultimo Sinodo. Invece, siccome i presidenti delegati devono essere scelti dal Papa, ho chiesto alla stesso Consiglio post-sinodale di proporre dei nomi, ed ho nominato coloro che il Consiglio mi ha proposto”.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.