"Ebola e' un enorme problema mondiale che richiede una risposta globale".
Radio Vaticana - Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, lanciando un appello alla comunita' internazionale affinche' "finanzi il miliardo di dollari di aiuti" richiesto per contrastare il virus. Ban Ki-moon chiede solidarietà internazionale e azioni concrete spiegando che dopo il primo dicembre il numero dei contagi di Ebola potrebbe cominciare a diminuire. L'Unione europea fa sapere che "condurra' immediatamente una verifica" riguardo l'efficacia dei controlli anti-Ebola negli aeroporti in tre Paesi africani colpiti dall'epidemia. Intanto da Ginevra l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Ra'ad Al Hussein, definisce ebola e Is due "piaghe parallele". Il servizio di Fausta Speranz: ascolta
L’Alto commissario Onu fa il drammatico parallelo tra ebola e il sedicente Stato islamico che sta mietendo morte in Siria e Iraq, affermando che si tratta di emergenze entrambe trascurate da un mondo che sapeva che esistevano ma che ha frainteso il loro terribile potenziale. Su un piano ben diverso di responsabilità parlano i medici dell’ospedale di Dallas dove è arrivato il paziente zero per gli Stati Uniti: senza mezzi termini ammettono di aver sbagliato la diagnosi nel primo momento in cui il paziente aveva lamentato chiari sintomi dichiarando peraltro di provenire dalla Liberia. Intanto di fronte all’ultimo rapporto dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che aggiorna a 4.493 il numero delle persone morte per il virus, e a 8.997 quello dei contagiati, dal vertice Europa-Asia in corso a Milano sia il premier Renzi che il presidente francese Hollande chiedono maggiore cooperazione internazionale. Ormai sono almeno 7 i Paesi in diverso modo toccati: Liberia, Sierra Leone, Guinea, Nigeria, Senegal, ma anche Spagna e Stati Uniti.
Radio Vaticana - Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, lanciando un appello alla comunita' internazionale affinche' "finanzi il miliardo di dollari di aiuti" richiesto per contrastare il virus. Ban Ki-moon chiede solidarietà internazionale e azioni concrete spiegando che dopo il primo dicembre il numero dei contagi di Ebola potrebbe cominciare a diminuire. L'Unione europea fa sapere che "condurra' immediatamente una verifica" riguardo l'efficacia dei controlli anti-Ebola negli aeroporti in tre Paesi africani colpiti dall'epidemia. Intanto da Ginevra l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Ra'ad Al Hussein, definisce ebola e Is due "piaghe parallele". Il servizio di Fausta Speranz: ascolta
L’Alto commissario Onu fa il drammatico parallelo tra ebola e il sedicente Stato islamico che sta mietendo morte in Siria e Iraq, affermando che si tratta di emergenze entrambe trascurate da un mondo che sapeva che esistevano ma che ha frainteso il loro terribile potenziale. Su un piano ben diverso di responsabilità parlano i medici dell’ospedale di Dallas dove è arrivato il paziente zero per gli Stati Uniti: senza mezzi termini ammettono di aver sbagliato la diagnosi nel primo momento in cui il paziente aveva lamentato chiari sintomi dichiarando peraltro di provenire dalla Liberia. Intanto di fronte all’ultimo rapporto dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che aggiorna a 4.493 il numero delle persone morte per il virus, e a 8.997 quello dei contagiati, dal vertice Europa-Asia in corso a Milano sia il premier Renzi che il presidente francese Hollande chiedono maggiore cooperazione internazionale. Ormai sono almeno 7 i Paesi in diverso modo toccati: Liberia, Sierra Leone, Guinea, Nigeria, Senegal, ma anche Spagna e Stati Uniti.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.