Pignorati all'azienda della mobilità romana (Atac), 77 milioni di euro, in seguito a un contenzioso con Roma Tpl.
Per il Campidoglio il pignoramento mette a rischio l'operatività del servizio. L'amministrazione annuncia che "investirà la Procura della Repubblica per le valutazioni di competenza". Il Campidoglio «garantirà le risorse necessarie ad Atac per scongiurare il blocco dell’operatività della azienda di trasporto pubblico» e nel contempo fa sapere che «l’azienda resiste in giudizio in quanto il lodo arbitrale è stato pronunciato nel 2009 da arbitri che ritiene privi di potere e non legittimati a giudicare la controversia».
Nella nota diffusa da Roma Capitale vengono spiegate le ragioni del pignoramento: «è inerente il servizio reso dal Consorzio di trasporti nel periodo 1 gennaio 2006-31 dicembre 2010. L’esecutività di tale atto mette a rischio la continuità aziendale di Atac e di conseguenza la mobilità pubblica nella Capitale, nonostante l’azienda abbia proposto opposizione al precetto, l’udienza è fissata per il 25 novembre 2014, e depositato ricorso per Cassazione in data 28 luglio 2014 per l’annullamento del lodo arbitrale che ha dato luogo alla controversia e della successiva sentenza del 31 gennaio 2014 della Corte di Appello di Roma».
Proprio ieri l’azienda di trasporto aveva presentato un piano industriale definto da «lacrime e sangue». E nel piano nelle intenzioni dell’ad Danilo Broggi, «nel 2016 porterà l’azienda capitolina in totale equilibrio economico-finanziario». Tra i punti qualificanti del piano, abbonamenti per il trasporto pubblico più cari dall’1 gennaio 2015, più ore di lavoro per gli autisti e meno linee bus.
Per il Campidoglio il pignoramento mette a rischio l'operatività del servizio. L'amministrazione annuncia che "investirà la Procura della Repubblica per le valutazioni di competenza". Il Campidoglio «garantirà le risorse necessarie ad Atac per scongiurare il blocco dell’operatività della azienda di trasporto pubblico» e nel contempo fa sapere che «l’azienda resiste in giudizio in quanto il lodo arbitrale è stato pronunciato nel 2009 da arbitri che ritiene privi di potere e non legittimati a giudicare la controversia».
Nella nota diffusa da Roma Capitale vengono spiegate le ragioni del pignoramento: «è inerente il servizio reso dal Consorzio di trasporti nel periodo 1 gennaio 2006-31 dicembre 2010. L’esecutività di tale atto mette a rischio la continuità aziendale di Atac e di conseguenza la mobilità pubblica nella Capitale, nonostante l’azienda abbia proposto opposizione al precetto, l’udienza è fissata per il 25 novembre 2014, e depositato ricorso per Cassazione in data 28 luglio 2014 per l’annullamento del lodo arbitrale che ha dato luogo alla controversia e della successiva sentenza del 31 gennaio 2014 della Corte di Appello di Roma».
Proprio ieri l’azienda di trasporto aveva presentato un piano industriale definto da «lacrime e sangue». E nel piano nelle intenzioni dell’ad Danilo Broggi, «nel 2016 porterà l’azienda capitolina in totale equilibrio economico-finanziario». Tra i punti qualificanti del piano, abbonamenti per il trasporto pubblico più cari dall’1 gennaio 2015, più ore di lavoro per gli autisti e meno linee bus.
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