giovedì, ottobre 16, 2014
Il giorno dopo il varo della legge di stabilità da 36 miliardi, tiene banco la dura polemica tra il premier Matteo Renzi e le Regioni che contestano i tagli di risorse agli enti locali. Critici anche i sindacati, positivo il giudizio di Confindustria. Renzi rivendica: abbassare le tasse è giusto. Servizio di Giampiero Guadagni: ascolta  

Radio Vaticana -E’ scontro aperto tra Regioni e Governo sulla legge di stabilità. La manovra è insostenibile, la sanità è a rischio, afferma il presidente della conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino. Dura la replica di Renzi: le regioni non prendano in giro, comincino dai loro sprechi, alzare le tasse locali sarebbe una provocazione. Controreplica di Chiamparino: il premier offende, gli sprechi ci sono anche nei ministeri. Affondo anche dei sindacati, soprattutto per la mancanza di risorse per i contratti pubblici. E sul fronte politico, per motivi diversi, critiche da minoranza Pd, Forza Italia e 5Stelle. Ma Renzi non arretra: con questa manovra, dice, è possibile rilanciare consumi, crescita e occupazione. E i 18 miliardi di tagli alle tasse, afferma, “sono la più grande riduzione fatta da un governo nella storia della Repubblica”.

Tra le principali misure: la stabilizzazione del bonus di 80 euro; il taglio Irap per la componente lavoro; agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato: non si pagheranno infatti i primi tre anni di contributi. E ancora: risorse per famiglie numerose, scuola e ricerca. Previsto poi uno stanziamento di 100 milioni per garantire la scelta volontaria sul tfr in busta paga. A copertura di queste misure le entrate che arriveranno dalla lotta all’evasione fiscale, ma soprattutto da spending review e deficit aggiuntivo. Il Governo ha inviato a Bruxelles un documento che illustra gli effetti della manovra sui conti pubblici, assicurando il rispetto dei vincoli. Il 29 ottobre il responso dell'Unione europea.

Il premier Renzi, in un tweet, ha definito né di destra, né di sinistra ma “semplicemente giusto” tagliare le tasse come tagliare gli sprechi. Qualche delusione da parte delle famiglie che si aspettavano di più. Alessandro Guarasci: ascolta

Dovrà rilanciare i consumi il taglio delle tasse per 18 miliardi di euro previsto nella legge di stabilità approvata ieri sera dal Consiglio dei Ministri. Almeno questa è l’intenzione del governo. La parte grossa la fa la conferma del bonus degli 80 euro, una misura che vale almeno 9.5 miliardi di euro. A questo vengono aggiunti 500 milioni per le famiglie numerose. Per questa voce è stato allestito un fondo al Tesoro. Il commento del presidente dl Forum per le Famiglie, Francesco Belletti:

“Certamente, l’impianto dell’andare sullo sviluppo, del portare risorse alle persone e alle famiglie, è positivo. Ma noi avevamo chiesto, per esempio, di modulare anche gli 80 euro, che sono 10 miliardi, spostando all’interno di questi 10 miliardi una quota significativa dai single alle famiglie con figli, anche a saldi invariati. Per noi, quindi, questa misura – l’annuncio dei 500 milioni – è molto positiva, perché dà l’idea di un’attenzione esplicita. Ma la reale consistenza della misura, per i bisogni delle famiglie, è ancora ben lontana”.

Novità anche per le partite Iva. I 900mila titolari di un reddito sotto i 15 mila euro potranno accedere ad un regime fiscale forfettario. Un’operazione con doppio risvolto, secondo il giurista esperto di fisco, Nunzio Bevilacqua:

“Conciliare l’esigenza di un aiuto a livello fiscale nei confronti di bassi redditi, di partite iva, e anche una semplificazione non solo di commercialista ma anche di gabelle e adempimenti fiscali”.


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