Il card. Napier parla di “intepretazioni sbagliate”, visioni parziali, enfasi sbagliata dei mass media. Filoni: testo accolto bene, ma serve migliore contestualizzazione.
Vatican Insider - “Chiarificazione”, “approfondimento”, “precisazione”. Al sinodo straordinario sulla famiglia in corso in Vaticano (5-19 ottobre) è iniziato il lavoro emendativo della relazione intermedia (relatio ante disceptationem) presentata ieri dal cardinale Peter Erdo. Un testo che – con passaggi sulle “scelte pastorali coraggiose” nei confronti dei divorziati risposati, gli “elementi positivi” da cogliere nelle coppie di fatto, le “doti e qualità” della persone omosessuali – ha avuto ampia eco sui mass media di tutto il mondo. E tra i padri sinodali, che, riuniti questa settimana in circuli minores , gruppi di lavoro divisi per lingua, hanno levato sia voci di apprezzamento per la sintesi coordinata dal porporato ungherese, sia diverse obiezioni al documento che verrà poi votato, sotto forma di relatio synodi, sabato prossimo, e consegnato al Papa in vista di un secondo sinodo, questa volta ordinario, che si svolgerà tra un anno.
“La segreteria generale del sinodo, in seguito alle reazioni e discussioni seguite alla pubblicazione della relatio post disceptationem, e al fatto che le è stato spesso attribuito un valore che non corrisponde alla sua natura, ribadisce che tale testo è un documento di lavoro, che riassume gli interventi e il dibattito della prima settimana, e ora è proposto alla discussione dei membri del Sinodo riuniti nei circoli minori, secondo quanto prevede il regolamento del Sinodo stesso”, ha dichiarato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, a inizio del briefing quotidiano. Il lavoro dei circoli minori verrà presentato all’assemblea giovedì mattina, 16 ottobre, e “la sintesi” delle relazioni verrà resa pubblica.
Di una accoglienza diversificata del documento riferisce già la sintesi della discussione in aula di ieri mattina diffusa oggi dalla sala stampa vaticana. “In generale”, la relazione pronunciata da Erdo “è stata apprezzata nella sua capacità di ‘fotografare’ bene gli interventi che si sono susseguiti in questi giorni”, d’altro canto, “sono state suggerite alcune riflessioni aggiuntive”. Tra gli svariati punti evocati – sempre senza riferire quale padre sinodale ha sollevato quale argomento – la necessità di evitare di “focalizzarsi principalmente sulle situazioni familiari imperfette”, di parlare di più di “peccato”; di “approfondire e chiarire il tema della ‘gradualità’, che può essere all’origine di una serie di confusioni”, di “una riflessione più approfondita ed articolata” sulla poligamia e la pornografia, nonché sull’aborto e la maternità surrogata.
Il briefing odierno, con interventi di due moderatori di circoli, il sudafricano Wilfrid Fox Napier e l’italiano Fernando Filoni, ha permesso un’ulteriore illustrazione della natura franca e collegiale del dibattito in corso al sinodo. “C’è stata qualche sorpresa all’interno del circolo a leggere reazioni dei media, qualcuno ha manifestato una certa perplessità come se il papa avesse detto, come se il sinodo avesse deciso, come se…”, ha detto il prefetto di Propaganda Fide, sottolineando la “ricchezza straordinaria del dibattito”. Più critico il cardinale Napier, che ha riferito di voci di “insoddisfazione” ed ha parlato di “misinterpretation” (interpretazione sbagliata) del testo, dovuta sia ai “mass media” (“L’importanza al sinodo non è stata data, come ho visto sui giornali, a questioni come l’aborto, le coppie gay o la contraccezione, ma a come sostenere la famiglia nella fede cristiana”), sia al fatto che “forse le aspettative di molti sono un po’ irrealistiche. Molti dei contenuti della relazione intermedia “non sono di grande aiuto” nel far capire l’insegnamento della Chiesa, ha detto Napier, che ha sollevato il sospetto che i responsabili del sinodo non siano “impegnati a esprimere le opinioni di tutto il sinodo anziché di un gruppo particolare”: la relazione finale dovrebbe contenere una “chiarificazione”. Filoni ha precisato, da parte sua, di non poter dire “quale percentuale” dei padri sinodali intervenuti tra ieri e oggi hanno espresso preoccupazione per il testo, ed ha sottolineato che “c’è stato apprezzamento generale” e che, ad ogni modo, è emersa una “idea sostanzialmente positiva in ordina all’approccio” del testo, “ma da migliorare in ordine alla contestualizzazione”. Sul tema specifico dell’omosessualità, “la mia preoccupazione – si è limitato a rispondere Napier – è che il messaggio che è uscito non sia vero” e tutto ciò che verrà detto in futuro sembrerà un modo per “controllare il danno” mediatico.
Quanto alle critiche sollevate dal cardinale statunitense Leo Burke, in un’intervista pubblicata oggi sul Foglio, Napier ha detto di “aver sentito” delle sue critiche, ma di non poter dire “che il sinodo ora ha preso una direzione o un’altra”, perché il dibattito prosegue.
Il cardinale sudafricano ha peraltro espresso “sorpresa” per la stessa decisione di pubblicare la relazione e Filoni ha riferito che “qualcuno si è chiesto”, in seno ai circuli minores, se sia stato un errore pubblicarlo. Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha però ricordato che la relatio post disceptationem “è sempre stata resa nota in diretta” ad ogni sinodo, e il clamore è forse dovuta alla “natura dell’argomento, che provocava molta attenzione e molte attese”. Il portavoce vaticano ha preannunciato che al briefing di domani parteciperanno mons. Rino Fisichella e il presidente della conferenza episcopale statunitense Joseph Kurtz, giovedì l’arcivescovo di Vienna card. Christoph Schoenborn, venerdì l’arcivescovo di Monaco di Baviera card. Reinhard Marx.
Vatican Insider - “Chiarificazione”, “approfondimento”, “precisazione”. Al sinodo straordinario sulla famiglia in corso in Vaticano (5-19 ottobre) è iniziato il lavoro emendativo della relazione intermedia (relatio ante disceptationem) presentata ieri dal cardinale Peter Erdo. Un testo che – con passaggi sulle “scelte pastorali coraggiose” nei confronti dei divorziati risposati, gli “elementi positivi” da cogliere nelle coppie di fatto, le “doti e qualità” della persone omosessuali – ha avuto ampia eco sui mass media di tutto il mondo. E tra i padri sinodali, che, riuniti questa settimana in circuli minores , gruppi di lavoro divisi per lingua, hanno levato sia voci di apprezzamento per la sintesi coordinata dal porporato ungherese, sia diverse obiezioni al documento che verrà poi votato, sotto forma di relatio synodi, sabato prossimo, e consegnato al Papa in vista di un secondo sinodo, questa volta ordinario, che si svolgerà tra un anno.
“La segreteria generale del sinodo, in seguito alle reazioni e discussioni seguite alla pubblicazione della relatio post disceptationem, e al fatto che le è stato spesso attribuito un valore che non corrisponde alla sua natura, ribadisce che tale testo è un documento di lavoro, che riassume gli interventi e il dibattito della prima settimana, e ora è proposto alla discussione dei membri del Sinodo riuniti nei circoli minori, secondo quanto prevede il regolamento del Sinodo stesso”, ha dichiarato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, a inizio del briefing quotidiano. Il lavoro dei circoli minori verrà presentato all’assemblea giovedì mattina, 16 ottobre, e “la sintesi” delle relazioni verrà resa pubblica.
Di una accoglienza diversificata del documento riferisce già la sintesi della discussione in aula di ieri mattina diffusa oggi dalla sala stampa vaticana. “In generale”, la relazione pronunciata da Erdo “è stata apprezzata nella sua capacità di ‘fotografare’ bene gli interventi che si sono susseguiti in questi giorni”, d’altro canto, “sono state suggerite alcune riflessioni aggiuntive”. Tra gli svariati punti evocati – sempre senza riferire quale padre sinodale ha sollevato quale argomento – la necessità di evitare di “focalizzarsi principalmente sulle situazioni familiari imperfette”, di parlare di più di “peccato”; di “approfondire e chiarire il tema della ‘gradualità’, che può essere all’origine di una serie di confusioni”, di “una riflessione più approfondita ed articolata” sulla poligamia e la pornografia, nonché sull’aborto e la maternità surrogata.
Il briefing odierno, con interventi di due moderatori di circoli, il sudafricano Wilfrid Fox Napier e l’italiano Fernando Filoni, ha permesso un’ulteriore illustrazione della natura franca e collegiale del dibattito in corso al sinodo. “C’è stata qualche sorpresa all’interno del circolo a leggere reazioni dei media, qualcuno ha manifestato una certa perplessità come se il papa avesse detto, come se il sinodo avesse deciso, come se…”, ha detto il prefetto di Propaganda Fide, sottolineando la “ricchezza straordinaria del dibattito”. Più critico il cardinale Napier, che ha riferito di voci di “insoddisfazione” ed ha parlato di “misinterpretation” (interpretazione sbagliata) del testo, dovuta sia ai “mass media” (“L’importanza al sinodo non è stata data, come ho visto sui giornali, a questioni come l’aborto, le coppie gay o la contraccezione, ma a come sostenere la famiglia nella fede cristiana”), sia al fatto che “forse le aspettative di molti sono un po’ irrealistiche. Molti dei contenuti della relazione intermedia “non sono di grande aiuto” nel far capire l’insegnamento della Chiesa, ha detto Napier, che ha sollevato il sospetto che i responsabili del sinodo non siano “impegnati a esprimere le opinioni di tutto il sinodo anziché di un gruppo particolare”: la relazione finale dovrebbe contenere una “chiarificazione”. Filoni ha precisato, da parte sua, di non poter dire “quale percentuale” dei padri sinodali intervenuti tra ieri e oggi hanno espresso preoccupazione per il testo, ed ha sottolineato che “c’è stato apprezzamento generale” e che, ad ogni modo, è emersa una “idea sostanzialmente positiva in ordina all’approccio” del testo, “ma da migliorare in ordine alla contestualizzazione”. Sul tema specifico dell’omosessualità, “la mia preoccupazione – si è limitato a rispondere Napier – è che il messaggio che è uscito non sia vero” e tutto ciò che verrà detto in futuro sembrerà un modo per “controllare il danno” mediatico.
Quanto alle critiche sollevate dal cardinale statunitense Leo Burke, in un’intervista pubblicata oggi sul Foglio, Napier ha detto di “aver sentito” delle sue critiche, ma di non poter dire “che il sinodo ora ha preso una direzione o un’altra”, perché il dibattito prosegue.
Il cardinale sudafricano ha peraltro espresso “sorpresa” per la stessa decisione di pubblicare la relazione e Filoni ha riferito che “qualcuno si è chiesto”, in seno ai circuli minores, se sia stato un errore pubblicarlo. Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha però ricordato che la relatio post disceptationem “è sempre stata resa nota in diretta” ad ogni sinodo, e il clamore è forse dovuta alla “natura dell’argomento, che provocava molta attenzione e molte attese”. Il portavoce vaticano ha preannunciato che al briefing di domani parteciperanno mons. Rino Fisichella e il presidente della conferenza episcopale statunitense Joseph Kurtz, giovedì l’arcivescovo di Vienna card. Christoph Schoenborn, venerdì l’arcivescovo di Monaco di Baviera card. Reinhard Marx.
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