giovedì, novembre 27, 2014
Arte, società, bellezza: sono i temi dominanti della mostra fotografica inaugurata martedì alla Biblioteca della Camera dei Deputati, a Palazzo San Macuto a Roma. 

Le opere, dell’artista parmigiana Caterina Orzi, raccolte sotto il titolo “Amori dalla cenere” sono state appositamente allestite dagli architetti Tommaso Brighenti e Carlo Gandolfi, come libri “da sfogliare” al centro del corridoio della biblioteca, ed hanno trovato riscontro artistico, culturale e sociale nelle parole di Valeria Valente, Segretario di presidenza della Camera dei Deputati e presidente della Commissione Pari Opportunità della Camera dei Deputati che ha inaugurato l’evento espositivo.

La mostra, a cura di Stefania Provinciali, è ricca di arte e di significati sociali, là dove la fotografia si fa espressione di una dinamica creativa e di bellezza, tanto da far emergere i significati più profondi della vita e del quotidiano. Le immagini, trentasei, sono allusive, propositive; giocano con i contrasti di luce e gli effetti visivi, realizzate con una Canon Eos 1000, dove, unica interferenza creativa, è la luce. Fiori, ortaggi, oggetti vengono appoggiati dall’artista sul corpo, il proprio corpo, e poi riletti attraverso la luce del giorno, del mattino, della sera che dona riflessi, “ricompone” i colori, altera i cromatismi fino a donare all’immagine nuovo significato.

Erano presenti accanto all’artista, l’onorevole Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Iotti che ha promosso l’evento, gli onorevoli Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini, Roberta Mori, già Presidente della Commissione Assembleare per la Parità Regione Emilia-Romagna, Fabrizia Dalcò, delle Pari Opportunità della Provincia di Parma, l’onorevole Carmen Motta, Stefania Provinciali, critica d’arte e giornalista della Gazzetta di Parma, Yarona Pinhas di D Repubblica, rappresentanti degli sponsor ed un folto gruppo di ospiti che non sono voluti mancare ad una iniziativa culturale i cui significati integrano arte, società e bellezza, là dove la fotografia si fa espressione di una dinamica creativa capace di far emergere i significati più profondi della vita e del quotidiano.

La proposta nasce da un lungo percorso avviato dall’artista parmigiana che segue da tempo un obiettivo ben preciso: l’arte come idea messa a disposizione degli altri. Un’idea che coinvolge in primo luogo le donne quali portatrici di valori. La mostra è accompagnata da un catalogo (Grafiche Step) con testi di Livia Turco, Patrizia Maestri, Roberta Mori, Antonella Brischetto, Fabrizia Dalcò, saggi di Paolo Barbaro, Yarona Pinhas, Stefania Provinciali e Caterina Orzi. La mostra gode dell’alto patronato del Presidente della Repubblica.


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