Arte, società, bellezza: sono i temi dominanti della mostra fotografica inaugurata martedì alla Biblioteca della Camera dei Deputati, a Palazzo San Macuto a Roma.
Le opere, dell’artista parmigiana Caterina Orzi, raccolte sotto il titolo “Amori dalla cenere” sono state appositamente allestite dagli architetti Tommaso Brighenti e Carlo Gandolfi, come libri “da sfogliare” al centro del corridoio della biblioteca, ed hanno trovato riscontro artistico, culturale e sociale nelle parole di Valeria Valente, Segretario di presidenza della Camera dei Deputati e presidente della Commissione Pari Opportunità della Camera dei Deputati che ha inaugurato l’evento espositivo.
La mostra, a cura di Stefania Provinciali, è ricca di arte e di significati sociali, là dove la fotografia si fa espressione di una dinamica creativa e di bellezza, tanto da far emergere i significati più profondi della vita e del quotidiano. Le immagini, trentasei, sono allusive, propositive; giocano con i contrasti di luce e gli effetti visivi, realizzate con una Canon Eos 1000, dove, unica interferenza creativa, è la luce. Fiori, ortaggi, oggetti vengono appoggiati dall’artista sul corpo, il proprio corpo, e poi riletti attraverso la luce del giorno, del mattino, della sera che dona riflessi, “ricompone” i colori, altera i cromatismi fino a donare all’immagine nuovo significato.
Erano presenti accanto all’artista, l’onorevole Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Iotti che ha promosso l’evento, gli onorevoli Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini, Roberta Mori, già Presidente della Commissione Assembleare per la Parità Regione Emilia-Romagna, Fabrizia Dalcò, delle Pari Opportunità della Provincia di Parma, l’onorevole Carmen Motta, Stefania Provinciali, critica d’arte e giornalista della Gazzetta di Parma, Yarona Pinhas di D Repubblica, rappresentanti degli sponsor ed un folto gruppo di ospiti che non sono voluti mancare ad una iniziativa culturale i cui significati integrano arte, società e bellezza, là dove la fotografia si fa espressione di una dinamica creativa capace di far emergere i significati più profondi della vita e del quotidiano.
La proposta nasce da un lungo percorso avviato dall’artista parmigiana che segue da tempo un obiettivo ben preciso: l’arte come idea messa a disposizione degli altri. Un’idea che coinvolge in primo luogo le donne quali portatrici di valori. La mostra è accompagnata da un catalogo (Grafiche Step) con testi di Livia Turco, Patrizia Maestri, Roberta Mori, Antonella Brischetto, Fabrizia Dalcò, saggi di Paolo Barbaro, Yarona Pinhas, Stefania Provinciali e Caterina Orzi. La mostra gode dell’alto patronato del Presidente della Repubblica.
Le opere, dell’artista parmigiana Caterina Orzi, raccolte sotto il titolo “Amori dalla cenere” sono state appositamente allestite dagli architetti Tommaso Brighenti e Carlo Gandolfi, come libri “da sfogliare” al centro del corridoio della biblioteca, ed hanno trovato riscontro artistico, culturale e sociale nelle parole di Valeria Valente, Segretario di presidenza della Camera dei Deputati e presidente della Commissione Pari Opportunità della Camera dei Deputati che ha inaugurato l’evento espositivo.
La mostra, a cura di Stefania Provinciali, è ricca di arte e di significati sociali, là dove la fotografia si fa espressione di una dinamica creativa e di bellezza, tanto da far emergere i significati più profondi della vita e del quotidiano. Le immagini, trentasei, sono allusive, propositive; giocano con i contrasti di luce e gli effetti visivi, realizzate con una Canon Eos 1000, dove, unica interferenza creativa, è la luce. Fiori, ortaggi, oggetti vengono appoggiati dall’artista sul corpo, il proprio corpo, e poi riletti attraverso la luce del giorno, del mattino, della sera che dona riflessi, “ricompone” i colori, altera i cromatismi fino a donare all’immagine nuovo significato.
Erano presenti accanto all’artista, l’onorevole Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Iotti che ha promosso l’evento, gli onorevoli Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini, Roberta Mori, già Presidente della Commissione Assembleare per la Parità Regione Emilia-Romagna, Fabrizia Dalcò, delle Pari Opportunità della Provincia di Parma, l’onorevole Carmen Motta, Stefania Provinciali, critica d’arte e giornalista della Gazzetta di Parma, Yarona Pinhas di D Repubblica, rappresentanti degli sponsor ed un folto gruppo di ospiti che non sono voluti mancare ad una iniziativa culturale i cui significati integrano arte, società e bellezza, là dove la fotografia si fa espressione di una dinamica creativa capace di far emergere i significati più profondi della vita e del quotidiano.
La proposta nasce da un lungo percorso avviato dall’artista parmigiana che segue da tempo un obiettivo ben preciso: l’arte come idea messa a disposizione degli altri. Un’idea che coinvolge in primo luogo le donne quali portatrici di valori. La mostra è accompagnata da un catalogo (Grafiche Step) con testi di Livia Turco, Patrizia Maestri, Roberta Mori, Antonella Brischetto, Fabrizia Dalcò, saggi di Paolo Barbaro, Yarona Pinhas, Stefania Provinciali e Caterina Orzi. La mostra gode dell’alto patronato del Presidente della Repubblica.
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