martedì, novembre 04, 2014
“Non lo hanno seguito, altrimenti si salvava”. “Stefano Cucchi non voleva la famiglia”. “Perché la sorella oggi si interessa del fratello?”. “Botte? Lo hanno picchiato fuori, fratture pregresse”

 
Durissimo attacco del Sappe, il sindacato della polizia penitenziaria alla famiglia Cucchi. A La Zanzara su Radio 24 il segretario Donato Capece dice: “Stefano Cucchi è stato abbandonato dalla famiglia, se lo avessero seguito più da vicino probabilmente l’avrebbero salvato da una cattiva strada, cioè lo spaccio della droga”. “La famiglia – continua Capece - doveva seguirlo meglio e recuperarlo, aveva bisogno di essere seguito dai familiari e non di essere abbandonato al suo destino”. Poi Capece aggiunge: “Quando è stato detenuto al Pertini io ero responsabile di quell’area e lui diceva di non voler aver niente a che fare con la sua famiglia. Aveva preso le distanze, parecchio. Come mai oggi la Cucchi si interessa tanto al fratello?”.

A chi lo disse, chiedono i conduttori?: “Lo disse agli agenti che erano in servizio all’ospedale Pertini”. Ilaria Cucchi e la famiglia sostengono che furono le botte a causare la morte: “L’ho denunciata perché offende la polizia penitenziaria, assolta due volte. Se avessero fatto più prevenzione e seguito il figlio invece di abbandonarlo, non avrebbe subito quei problemi. Le lesioni? Erano pregresse al momento dell’arresto. Sono fratture vecchie. E’ stato picchiato, ma probabilmente prima”.

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