Cuba ha liberato i 53 prigionieri politici che si era impegnata a rilasciare nel quadro dell’avvicinamento fra L’Avana e Washington: lo hanno annunciato fonti dell’amministrazione statunitense riprese dalle agenzie di stampa internazionali, a ridosso della soddisfazione già profusa nel fine settimana dal portavoce dell’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani Rupert Colville.
Misna - Non sono tuttavia ancora noti i dettagli dell’operazione né l’identità delle persone rilasciate. “La sezione di interessi statunitense all’Avana ha potuto constatare che i rilasci sono avvenuti” hanno riferito genericamente le stesse fonti esprimendo apprezzamento per il gesto “molto positivo” del governo cubano. In base a quanto concordato e annunciato al mondo il 17 dicembre scorso da Raul Castro e Barack Obama, i due paesi hanno intrapreso la strada per la ‘normalizzazione’ delle relazioni a oltre mezzo secolo dall’embargo imposto dalla Casa Bianca all’isola. I primi colloqui bilaterali ufficiali sono in programma nella capitale cubana il 21 e 22 gennaio. Già Colville aveva espresso il “beneplacito” dell’Onu definendolo un primo passo “verso un contesto di libertà di espressione”. Allo stesso tempo aveva però manifestati anche “preoccupazione” per “le detenzioni a breve termine di oppositori, attivisti per i diritti umani ed esponenti della società civile”.
Misna - Non sono tuttavia ancora noti i dettagli dell’operazione né l’identità delle persone rilasciate. “La sezione di interessi statunitense all’Avana ha potuto constatare che i rilasci sono avvenuti” hanno riferito genericamente le stesse fonti esprimendo apprezzamento per il gesto “molto positivo” del governo cubano. In base a quanto concordato e annunciato al mondo il 17 dicembre scorso da Raul Castro e Barack Obama, i due paesi hanno intrapreso la strada per la ‘normalizzazione’ delle relazioni a oltre mezzo secolo dall’embargo imposto dalla Casa Bianca all’isola. I primi colloqui bilaterali ufficiali sono in programma nella capitale cubana il 21 e 22 gennaio. Già Colville aveva espresso il “beneplacito” dell’Onu definendolo un primo passo “verso un contesto di libertà di espressione”. Allo stesso tempo aveva però manifestati anche “preoccupazione” per “le detenzioni a breve termine di oppositori, attivisti per i diritti umani ed esponenti della società civile”.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.