Senza prenderla troppo alla larga, intervistato da Italia Oggi afferma:
“Per salvarsi l'Italia deve uscire dall'Euro”.
Le sue stesse parole: “Se l'Italia non lo farà, crescerà la sofferenza sociale e la situazione si farà estrema. Anzi mi meraviglio che il collasso politico non sia già avvenuto. È stato un errore enorme per l'Italia. Voluto dai politici per sentirsi più europei e, qualcuno l'ha persino detto, per guardare in faccia in Tedeschi: una cosa ridicola, come quando Benito Mussolini voleva cercare di essere all'altezza di Adolph Hitler. Gli Italiani non sono i tedeschi”. Inevitabile l’affondo contro chi ha voluto portare l’Italia sul treno in corsa dell’Euro. “Uno degli uomini che disse di sì all'euro, Romano Prodi, torna in questi giorni come possibile candidato al Colle. Prodi è un economista provato e una persona onesta. E di onestà, nella politica italiana, non c'è un'offerte illimitata, però lui dovrebbe dire: “Sono onesto e competente ma ho fatto un grave errore: l'euro".
Per Luttwak l'errore dell'euro sta nella sua origine e spiega perché: “Fu un gruppo di politici che vedevano alcuni vantaggi. Il primo era quello di realizzare una disciplina monetaria sul sistema politico italiano: in questo modo, si pensò, quelli del Nord Europa ci controlleranno e ci imporranno dei limiti, ci renderanno fiscalmente responsabili. La seconda ragione, però, è tutta psicologica: quei politici erano piccoli, bassi e scuri e pensavano, con l'euro, di diventare alti, biondi e con gli occhi blu”. Affermazione questa leggermente sopra le righe. Ha tuttavia ragione quando rimarca che: “Con l'euro non c'è e non ci sarà crescita. E ci sarà maggiore disoccupazione. E’ una questione aritmetica. Faccio due conti... Il debito italiano è oltre 2mila miliardi ma l'Italia ha dovuto aderire al fiscal compact per cui, ogni anno, deve ridurre di 100 miliardi circa. Significa che, oltre a non fare deficit, come ora stabilisce anche la Costituzione, ogni anno si debbono trovare risorse pari a 20 Imu. Ora, chi voglia rimanere seriamente nell'eurozona, ragiona di patrimoniale”. Insomma a quanto pare, secondo il politologo americano il destino dell'Italia è segnato. Vede un tenue spiraglio di salvezza in Matteo Renzi che sembrerebbe avere un piano per ridare competitività all’Italia ma gli da anche un consiglio: “Non può continuare a circondarsi di ministri così inadeguati, per sentirsi bello e saggio. È un lusso che non si può permettere, né lui né l'Italia.”
Ipse dixit, ma è di qualche ora fa che la notizia che pubblica Der Spiegel citando fonte del governo che parrebbe indicare che qualche bella crepa nel sistema Europa si stia allargando: il governo tedesco ritiene che l'Eurozona sia assolutamente in grado di sopravvivere all'eventuale uscita della Grecia se sarà necessario riferendo le convinzioni sia del cancelliere Angela Merkel che del ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble. Andando avanti di questo passo anche nei confronti dell’Italia il pensiero dei due tedeschi sarà simile e magari, volenti o nolenti ci troveremo a dare ragione a quell’altro Matteo. Pur con tutta la fiducia in Renzi… peggio di così!
di Silvio Foini
Le sue stesse parole: “Se l'Italia non lo farà, crescerà la sofferenza sociale e la situazione si farà estrema. Anzi mi meraviglio che il collasso politico non sia già avvenuto. È stato un errore enorme per l'Italia. Voluto dai politici per sentirsi più europei e, qualcuno l'ha persino detto, per guardare in faccia in Tedeschi: una cosa ridicola, come quando Benito Mussolini voleva cercare di essere all'altezza di Adolph Hitler. Gli Italiani non sono i tedeschi”. Inevitabile l’affondo contro chi ha voluto portare l’Italia sul treno in corsa dell’Euro. “Uno degli uomini che disse di sì all'euro, Romano Prodi, torna in questi giorni come possibile candidato al Colle. Prodi è un economista provato e una persona onesta. E di onestà, nella politica italiana, non c'è un'offerte illimitata, però lui dovrebbe dire: “Sono onesto e competente ma ho fatto un grave errore: l'euro".
Per Luttwak l'errore dell'euro sta nella sua origine e spiega perché: “Fu un gruppo di politici che vedevano alcuni vantaggi. Il primo era quello di realizzare una disciplina monetaria sul sistema politico italiano: in questo modo, si pensò, quelli del Nord Europa ci controlleranno e ci imporranno dei limiti, ci renderanno fiscalmente responsabili. La seconda ragione, però, è tutta psicologica: quei politici erano piccoli, bassi e scuri e pensavano, con l'euro, di diventare alti, biondi e con gli occhi blu”. Affermazione questa leggermente sopra le righe. Ha tuttavia ragione quando rimarca che: “Con l'euro non c'è e non ci sarà crescita. E ci sarà maggiore disoccupazione. E’ una questione aritmetica. Faccio due conti... Il debito italiano è oltre 2mila miliardi ma l'Italia ha dovuto aderire al fiscal compact per cui, ogni anno, deve ridurre di 100 miliardi circa. Significa che, oltre a non fare deficit, come ora stabilisce anche la Costituzione, ogni anno si debbono trovare risorse pari a 20 Imu. Ora, chi voglia rimanere seriamente nell'eurozona, ragiona di patrimoniale”. Insomma a quanto pare, secondo il politologo americano il destino dell'Italia è segnato. Vede un tenue spiraglio di salvezza in Matteo Renzi che sembrerebbe avere un piano per ridare competitività all’Italia ma gli da anche un consiglio: “Non può continuare a circondarsi di ministri così inadeguati, per sentirsi bello e saggio. È un lusso che non si può permettere, né lui né l'Italia.”
Ipse dixit, ma è di qualche ora fa che la notizia che pubblica Der Spiegel citando fonte del governo che parrebbe indicare che qualche bella crepa nel sistema Europa si stia allargando: il governo tedesco ritiene che l'Eurozona sia assolutamente in grado di sopravvivere all'eventuale uscita della Grecia se sarà necessario riferendo le convinzioni sia del cancelliere Angela Merkel che del ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble. Andando avanti di questo passo anche nei confronti dell’Italia il pensiero dei due tedeschi sarà simile e magari, volenti o nolenti ci troveremo a dare ragione a quell’altro Matteo. Pur con tutta la fiducia in Renzi… peggio di così!
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