mercoledì, gennaio 14, 2015
Circa 500mila fedeli hanno partecipano questa mattina alla Messa per la canonizzazione di Giuseppe Vaz primo santo dello Sri Lanka, morto nel 1711 a 59 anni. La celebrazione si è svolta nel Galle Face Green di Colombo, un parco urbano che si estende per cinque chilometri lungo il litorale dell'Oceano Indiano.  

Radio Vaticana - Un lungo applauso è seguito alla lettura della formula con cui il Papa ha proclamato il nuovo santo, nato in India da famiglia portoghese e approdato nello Sri Lanka per sostenere i cattolici durante la persecuzione ad opera dei calvinisti olandesi. Al termine della Messa, il card. Ranjith, arcivescovo di Colombo ha consegnato al Papa per le sue opere di carità, un assegno di 70mila dollari, frutto della colletta dei fedeli. Servizio di Francesca Sabatinelli: ascolta

San Giuseppe Vaz è uno stimolo a perseverare nella via del Vangelo, è una guida per chi segue il cammino sacerdotale, e un esempio “per superare le divisioni religiose nel servizio alla pace”. Francesco, a poche ore dall’appello ai leader religiosi a non fare della fede un’arma, torna a invocare l’unità delle religioni affinché nel nome di esse non si perseveri nella violenza. Giuseppe Vaz, arrivato nello Sri Lanka “ispirato da zelo missionario e da un grande amore per queste popolazioni”, si confrontò con la persecuzione religiosa che lo portò a travestirsi, a incontrare in segreto i fedeli, tutto pur di confortare spiritualmente e moralmente la popolazione cattolica assediata.

I encourage each of you to look to saint Joseph …

“Incoraggio ognuno di voi a guardare a san Giuseppe come a una guida sicura. Egli ci insegna ad uscire verso le periferie, per far sì che Gesù Cristo sia conosciuto e amato ovunque”.

Nel canonizzare una figura così “esemplare”, un missionario che come noi “è vissuto in un periodo di rapida e profonda trasformazione; i cattolici erano una minoranza e spesso divisa all’interno; si verificavano ostilità, perfino persecuzioni, all’esterno”, il Papa ci dice che il suo amore per Dio e il prossimo e la sua dedizione al prossimo sono di esempio ancora oggi per la Chiesa dello Sri Lanka che nel suo servizio “non fa distinzione di razza, credo, appartenenza tribale, condizione sociale o religione” e “volentieri e generosamente serve tutti i membri della società”.

Religious freedom is a fundamental human right ...

"La libertà religiosa è un diritto umano fondamentale. Ogni individuo deve essere libero, da solo o associato ad altri, di cercare la verità, di esprimere apertamente le sue convinzioni religiose, libero da intimidazioni e da costrizioni esterne. Come ci insegna la vita di Giuseppe Vaz, l’autentica adorazione di Dio porta non alla discriminazione, all’odio e alla violenza, ma al rispetto per la sacralità della vita, al rispetto per la dignità e la libertà degli altri e all’amorevole impegno per il benessere di tutti".

Ed è proprio questo l’”esempio di zelo missionario” che regala il santo Vaz, che arrivato a Ceylon “per soccorrere la comunità cattolica, nella sua carità evangelica” raggiunse chiunque.

Saint Joseph knew how to offer the truth …

"San Giuseppe sapeva come offrire la verità e la bellezza del Vangelo in un contesto multi-religioso, con rispetto, dedizione, perseveranza e umiltà. Questa è la strada anche per i seguaci di Gesù oggi. Siamo chiamati ad “uscire” con lo stesso zelo, con lo stesso coraggio (…) Siamo chiamati ad essere discepoli missionari".

L’appello ai cristiani dello Sri Lanka è quindi quello a continuare a dare un contributo ancora maggiore alla pace, alla giustizia e alla riconciliazione nella società srilankese.


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