giovedì, gennaio 22, 2015
"Ricorso in Cassazione, non abbiamo atti in mano, né prove"

"In pratica ad oggi noi non siamo in possesso di ulteriori informazioni che possano dirci la posizione del signor Ghani, c'è solo la nota del ministero che riferisce di alcuni non precisati contatti o accessi via web e social network nei quali questo cittadino avrebbe inneggiato alla jihad". Così Maurizio Nardozza, avvocato di Faqir Ghani, l'operaio pakistano in Italia dal 2001 espulso ieri, interviene a Radio 24 .

"Noi oggi non abbiamo atti in mano - dice a Effetto Giorno su Radio 24 - non abbiamo alcun tipo di prova sulla quale poi è stata disposta l'espulsione immediata. Questo sarà oggetto di ricorso in Cassazione sulla base della mancata possibilità di esperire un diritto di difesa, che è un diritto costituzionalmente garantito". L'avvocato riferisce poi che Ghani è stato imbarcato ieri alle 10.25 su un volo da Fiumicino e che "padre, madre e fratelli sono cittadini italiani con passaporto italiano".

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